giovedì 17 agosto

abramo

Icona con il volto di Abramo

Giovedì 17 agosto ’17 – Genesi Gen 14,1-24                                     

1 Al tempo di Amrafel re di Sennaar, di Arioch re di Ellasar, di Chedorlaomer re dell’Elam e di Tideal re di Goim, 2 costoro mossero guerra contro Bera re di Sòdoma, Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma, Semeber re di Zeboim, e contro il re di Bela, cioè Zoar. 3 Tutti questi si concentrarono nella valle di Siddim, cioè il Mar Morto. 4 Per dodici anni essi erano stati sottomessi a Chedorlaomer, ma il tredicesimo anno si erano ribellati. 5 Nell’anno quattordicesimo arrivarono Chedorlaomer e i re che erano con lui e sconfissero i Refaim ad Astarot-Karnaim, gli Zuzim ad Am, gli Emim a Save-Kiriataim 6 e gli Hurriti sulle montagne di Seir fino a El-Paran, che è presso il deserto. 7 Poi mutarono direzione e vennero a En-Mispat, cioè Kades, e devastarono tutto il territorio degli Amaleciti e anche degli Amorrei che abitavano in Azazon-Tamar. 8 Allora il re di Sòdoma, il re di Gomorra, il re di Adma, il re di Zeboim e il re di Bela, cioè Zoar, uscirono e si schierarono a battaglia nella valle di Siddim contro di esso, 9 e cioè contro Chedorlaomer re dell’Elam, Tideal re di Goim, Amrafel re di Sennaar e Arioch re di Ellasar: quattro re contro cinque. 10 Ora la valle di Siddim era piena di pozzi di bitume; mentre il re di Sòdoma e il re di Gomorra si davano alla fuga, alcuni caddero nei pozzi e gli altri fuggirono sulle montagne. 11 Gli invasori presero tutti i beni di Sodoma e Gomorra e tutti i loro viveri e se ne andarono. 12 Andandosene catturarono anche Lot, figlio del fratello di Abram, e i suoi beni: egli risiedeva appunto in Sòdoma. 13 Ma un fuggiasco venne ad avvertire Abram l’Ebreo che si trovava alle Querce di Mamre l’Amorreo, fratello di Escol e fratello di Aner i quali erano alleati di Abram. 14 Quando Abram seppe che il suo parente era stato preso prigioniero, organizzò i suoi uomini esperti nelle armi, schiavi nati nella sua casa, in numero di trecentodiciotto, e si diede all’inseguimento fino a Dan. 15 Piombò sopra di essi di notte, lui con i suoi servi, li sconfisse e proseguì l’inseguimento fino a Coba, a settentrione di Damasco. 16 Ricuperò così tutta la roba e anche Lot suo parente, i suoi beni, con le donne e il popolo.  17 Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sòdoma gli uscì incontro nella Valle di Save, cioè la Valle del re. 18 Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo 19 e benedisse Abram con queste parole: «Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, 20 e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici». Abram gli diede la decima di tutto. 21 Poi il re di Sòdoma disse ad Abram: «Dammi le persone; i beni prendili per te». 22 Ma Abram disse al re di Sòdoma: «Alzo la mano davanti al Signore, il Dio altissimo, creatore del cielo e della terra: 23 né un filo, né un legaccio di sandalo, niente io prenderò di ciò che è tuo; non potrai dire: io ho arricchito Abram. 24 Per me niente, se non quello che i servi hanno mangiato; quanto a ciò che spetta agli uomini che sono venuti con me, Escol, Aner e Mamre, essi stessi si prendano la loro parte».

Commento

Il titolo della bibbia di Gerusalemme a questo brano dice la campagna dei 4 re. E per campagna si intende la guerra di difesa, di conquista, rimane pur sempre guerra. La bibbia non ha paura a riportare pagine come queste, perché sono le storie degli uomini, le storie anche di Abramo. Possiamo condannare queste violenze, ma non mi sembra che stiamo facendo meglio noi. Con una differenza: al tempo di Abramo c’era il tempo della guerra, appunto la campagna contro…, ma poi c’era il tempo della tregua, la stagione della pace. Oggi non si distinguono più queste stagioni. Comunque la guerra si presenta con il suo volto violento e aggressivo, l’espressione massima del potere mondano, rappresentato dai 4 re. Abramo sembra non interessarsi per niente alla guerra, fino a quando scopre che suo nipote è stato catturato. Abramo va in guerra con trecento schiavi dei suoi. Un esercito sicuramente inferiore per numero, ma valente per coraggio e così riporta a casa Lot con tutti i suoi averi. Neanche Dio poteva rimanere indifferente alla questione. Questa volta Dio entra in gioco con la comparsa del re di Salem-Gerusalemme, Melchisedek. Per la prima volta si parla di Gerusalemme nella bibbia, città di pace. E Melchisedek, vuol dire re di giustizia. Dio attraverso la figura del re chiede giustizia e pace, non è ancora ben chiara la figura di un re di pace, ma qui il testo sacro inizia a comprendere che se la guerra appartiene agli uomini, la pace e la giustizia appartengono a Dio che dona la benedizione, il pane e il vino agli uomini, cioè dona cibo, pace e giustizia.

Preghiamo

Preghiamo per Tecla la mamma di don Flaminio che ci ha lasciato ieri.