venerdì 6 marzo

di | 5 Marzo 2020

Lc 14,15-24           

15Uno dei commensali, avendo udito questo, gli disse: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!». 16Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. 17All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. 18Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. 19Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. 20Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. 21Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. 22Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. 23Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. 24Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”.

Commento

Siamo sempre in un contesto di banchetto. È qui che Gesù lascia alcuni dei suoi insegnamenti più grandi. Pensiamo al grande banchetto dell’ultima cena. E pensiamo all’eucarestia che ci manca di questi tempi. Gli invitati “ufficiali” della parabola chiedono di essere scusati,  non possono accogliere l’invito perché hanno altri impegni. Notate l’evidente “sproporzione” tra l’impegno e l’attesa di chi ha preparato la grande cena e la reazione degli invitati. Il terzo neppure pensa di doversi scusare. Credo che tutti abbiamo conosciuto e praticato l’amarezza di questo rifiuto, per motivi che oggi ci fanno arrossire e ci rattristano. La stessa ragione delle nozze non ha spazio per chi come noi è invitato a vivere questi eventi come il dono che Dio ha preparato e che noi possiamo ricevere. Il padrone di casa reagisce inviando i servi a chiamare “subito per le piazze e per le vie della città…i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. Si tratta di persone escluse dalla normale vita della gente, e con difficoltà anche per la loro partecipazione al culto del tempio. Questi evidentemente aderiscono, ma “c’è ancora posto”. Noi siamo la chiesa di poveri e di questo periodo ne stiamo sperimentando tutta la fragilità. Noi siamo la Chiesa che raccoglie i poveri. La povertà non è solamente un ornamento e una virtù, ma è l’elemento costitutivo della fede, perché la fede è “salvezza”, e la salvezza dice l’intervento del Salvatore nei confronti delle nostre povertà, dalle quali nessuno è esente. Trovare il modo di essere vicini ai poveri oggi fondamentale e forse oggi i poveri sono malati, famiglie in difficoltà, medici e infermieri che si prodigano e volontari. Essere vicino a loro è fondamentale

Preghiamo

Pregiamo per tutti i poveri

3 pensieri su “venerdì 6 marzo

  1. Sr Rita

    Siamo tutti invitati a sedere a mensa col Signore. Ma talvolta non abbiamo fame. Non ci manca la compagni di Gesù che siede a mensa coi peccatori .Ci nutriamo di altro. Cerchiamo altre compagnie, sempre coi peccatori, ma senza cercare la presenza di Gesù.
    Ci sia dato di sentire fame di quel pane e di quella compagnia che vincono ogni vuoto.

    Rispondi
  2. Elena

    Mi ha sempre spiazzata un poco questa parabola. Io chi sono? Quante volte sono stata prescelta, voluta, invitata e ho rifiutato l’invito alla cena? Quante volte sono stata occupata in altri inviti? Quante volte non ho neppure desiderato l’invito? E quante altre volte sono stata la diversa, proprio cercata all’angolo della strada, insieme a molti altri disgraziati come me e “pescata” con insistenza affinché mi sentissi finalmente una persona? Una persona degna di un amore più grande …. La compassione e l’amore del Signore accolgono proprio ogni nostra povertà, ogni nostra stranezza, ogni nostra deformità e la trasformano in qualcosa di buono e di bello. Per tutti i poveri e gli emarginati la porta è aperta….

    Rispondi
  3. sr Alida

    Tutti gli altri inviti ,partono dall’invito alla tavola del Signore l’Eucarestia …Noi forse ce lo scordiamo spesso ….Ci aiutino questi giorni senza la messa vissuta fisicamente ad accorgerci di quale dono e invito abbiamo tra le mani ,mentre preghiamo per tutti i poveri e di chi se ne prende cura .

    Rispondi

Rispondi a Elena Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.