venerdì 6 agosto

di | 5 Agosto 2021

trasfigurazione del Signore – Dal vangelo di Marco

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Commento

Il 6 agosto 1945 cadde sulla città di Hiroshima la prima bomba atomica. Fu una trasfigurazione di dolore e di sofferenza che durò nel tempo. Noi credenti, che dovremmo essere uomini e donne di pace, conosciamo un’altra trasfigurazione: quella di Gesù sul monte, che la tradizione cristiana ha identificato con il monte Tabor.  La trasfigurazione di Gesù vuol essere un messaggio di pace, di luce e di speranza. Un invito ad incontrare Gesù, per essere al servizio dei fratelli, un invito a cercare sprazzi di luce di fronte a tanto terrore, confusione e paura. L’ascesa dei discepoli verso il monte Tabor ci induce a riflettere sull’importanza di staccarci dalle cose mondane, per compiere un cammino verso l’alto e contemplare Gesù. La riscoperta sempre più viva di Gesù non è fine a se stessa, ma ci induce a “scendere dal monte”, ricaricati dalla forza dello Spirto divino, per decidere nuovi passi di conversione e per testimoniare costantemente la carità. Sappiamo bene che ogni percorso che implica il vivere la carità è un dono che ricorda il dono di Gesù sulla croce. La trasfigurazione ci regala la luce della carità incarnata nella croce.

Preghiamo

Preghiamo per la chiesa possa essere sempre più capace di vivere la carità come dono pieno di sé.

3 pensieri su “venerdì 6 agosto

  1. Elena

    Come dev’essere bello incontrarti così, Signore, nella gloria! Un grande dono per i tuoi amici. Verrà concesso anche a noi, un giorno…Questo il messaggio di luce, bellezza e speranza che ci ha affidato Gesù, condividendo con noi la Sua pienezza. Noi, a differenza degli amici di un tempo, non dobbiamo tenere il riserbo, ma possiamo raccontare a tutti l’amore di Dio per il Figlio e per tutti noi, Suoi figli…

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  2. Dania Aceti

    Possa rimanere sempre vivo in noi il desiderio di vederTi così…sapremo così vivere serenamente l’attesa, ispirandoci alle Tue parole e opere, restando uniti alla Chiesa, Tua sposa e madre di tutti i figli, che dovrebbe saper accogliere in ogni tempo in un grande abbraccio caritatevole. Noi siamo Tua chiesa, Signore! Aiutaci ad esserlo come vuoi Tu.
    Mi unisco alla vostra preghiera

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  3. sr Alida

    Questa Parola a conclusione della mia vacanza marina mi va a pennello.. Trasfigurazione ci porta verso ciò che non passa e illumina il quotidiano il presente.. Nuovi passi di conversione nel vivere il dono della carità chiedo di cuore aiuto alla forza dello Spirito Santo… In quell’orizzonte infinito del mare avvolti dall’amore di Dio come il pesce nell’acqua e il gabbiano nel cielo doni a tutti il Signore di scoprire il Suo amore… Luce, consolazione e forza per chi più soffre in particolare ricordo al Signore sr Grazia e sr Brunella.. Mentre prego per la Chiesa.

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