venerdì 31 luglio

di | 30 Luglio 2020

At 14,19-22                                                             19 Ma giunsero da Antichia e da Iconio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. 20 Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Barnaba alla volta di Derbe. 21 Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Iconio e Antiochia, 22 confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede perché dicevano dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni.

Commento

Continuano le tribolazioni degli “apostoli”, cioè dei “discepoli inviati Paolo e Barnaba: nel brano di ieri questi erano in difficoltà perché fin troppo esaltati dalla popolazione pagana di Listra, al punto che essa voleva offrire sacrifici in loro onore, considerandoli dei semi-dei; oggi, invece, per istigazione di alcuni Giudei, venuti dalle città vicine, Paolo viene addirittura lapidato e trascinato fuori della città, perché creduto morto. Si ripete in qualche modo la vicenda di Stefano, lapidato alle porte di Gerusalemme e di Gesù stesso, crocifisso e sepolto fuori dalle mura della città. L’episodio si presenta quindi come una piccola “parabola pasquale”, anche per la presenza del verbo della risurrezione (“gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò”). Viene anche da ammirare questo farsi attorno dei discepoli come un segno del loro amore per Paolo, al punto di avanzare l’ipotesi che sia proprio la potenza del loro amore a “risuscitare” il fratello. Dopo aver portato il vangelo anche a Derbe, gli apostoli tornano sui loro passi, nelle città dove avevano predicato e patito persecuzioni; questa volta il fine della loro opera “confermare, esortare e consolare” i discepoli, con un’affermazione di grande rilievo per la sua forza e sinteticità: “Dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni”: parole simili le aveva dette Gesù ai discepoli di Emmaus: “Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”  Ancora una volta la pasqua di Gesù diventa il modello e la luce di conforto e speranza per le sofferenze di ogni uomo e donna sulla terra.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i giovani

2 pensieri su “venerdì 31 luglio

  1. sr Alida

    Si alzò …..risorgere dopo ogni caduta questo operi il Signore in noi e in ciascuno ,piccole o grandi che siano le nostre risurrezioni ,risorgere ha sempre il nome di Gesù e del Suo sguardo su di noi con il Padre Suo .Preghiamo per tutti i giovani ,specie per quelli che non hanno consapevolezza di quanto sia grande l’Amore del Signore ,una preghiera per le postulanti e iuniores della nostra famiglia palazzoliana che stanno agli esercizi spirituali per rinnovare il loro SI al Signore .

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  2. Elena

    Com’è facile irretire le folle e compiere ogni ignominia, ogni genere di crudeltà in nome di chissà quale bene supremo. Dio abbia pietà anche di noi, come ne ha avuta per Paolo al quale ha ridato forza e vita affinché potesse continuare la sua missione.
    Prego per i giovani.

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