venerdì 30 marzo

di | 30 Marzo 2018

lavandapiediVenerdì 30 marzo ’18 – Venerdì Santo – Dal vangelo secondo Giovanni
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

Commento

Ho scelto alcuni versetti del lungo e affascinante racconto della passione di Gesù secondo San Giovanni.  In tutto questo racconto Gesù appare in tutta la sua grandezza e dignità. In nessun modo si lascia terrorizzare da una passione ingiusta, ma anche in questo terribile momento annuncia e rivela le verità supreme del progetto di Dio. Appare, insomma in questa narrazione che, se è vero che Gesù muore come vittima della malvagità dei persecutori, questi, però, non fanno altro, inconsapevolmente, che portare a compimento il progetto eterno del Padre per la salvezza dell’umanità. Gesù è il grande obbediente e solo attraverso questa obbedienza egli esce vincitore sulla morte e sul male. Ecco allora il messaggio del Venerdì Santo: quella che umanamente appare come una sconfitta è, in realtà, la grande vittoria del bene sul male, di Dio sulla malvagità umana; e anche la vittoria dell’umanità, riscattata dalla condanna generata dal peccato di Adamo.

Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che sono perseguitati.

3 pensieri su “venerdì 30 marzo

  1. sr Rita

    Ecco tuo figlio…Ecco tua madre. E il discepolo la prese con sé. Questa reciproca appartenenza tra Maria e il discepolo…. Questo “prendere con sé” racchiude uno stile di ita cristiana e fraterna che diventa una medicina per le relazioni anche dentro la Chiesa. Prego per le madri e per i figli che sono uniti non da vincoli di sangue, ma di appartenenza obbediente all’amore di Gesù.

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  2. . Elena

    La dignità silenziosa o di poche parole, aiuti anche noi ad affrontare il dolore e a soffrire con dignità.
    Maestro fino alla fine, Gesù!
    L’eredità lasciata sulla croce a Giovanni, alla Madre, al ladrone, a chi osservava, è un’eredità di solo Amore. Possiamo anche noi farne tesoro ed allargare il nostro cuore all’accoglienza e all’appartenenza. Prego con voi per tutti i perseguitati e gli oppressi, ma anche per chi è capace di un amore altro.

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  3. srAlida

    Nonostante mi trovi fredda davanti al DONO di Gesù di questi giorni ,(MI spiace assai trovarmi così ) l’espressione che prende posto dentro di me è CONSEGNA….si è consegnato…..e che Gesù vive come totalmente affidato al Padre …..e se mi fermo a pensare che nel massimo della debolezza sulla croce ci ha fatto il dono più grande :la SALVEZZA per tutti…….
    Ho bisogno di riaffidarmi a Te ,in questo riaffido a Te ,tutta l’umanità ,specie quella più sofferente ,
    e le intenzioni del nostro cuore …

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