venerdì 30 luglio

di | 29 Luglio 2021

Lc. 10,29-37

30 Gesù rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté nei briganti che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada, ma quando lo vide, passò oltre dal lato opposto. 32 Così pure un Levita, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. 33 Ma un Samaritano, che era in viaggio, giunse presso di lui e, vedendolo, ne ebbe pietà; 34 avvicinatosi, fasciò le sue piaghe versandovi sopra olio e vino, poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno dopo, presi due denari, li diede all’oste e gli disse: “Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno”. 36 Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s’imbatté nei ladroni?» 37 Quegli rispose: «Colui che gli usò misericordia». Gesù gli disse: «Va’, e fa’ anche tu la stessa cosa».

commento

Gesù concretizza l’amore per Dio e per il prossimo con la parabola del buon Samaritano. Il Samaritano è Gesù che ama me e ciascuno di noi. Nella misura in cui sperimento il suo amore per me, posso fare agli altri ciò che lui ha fatto a me. Lascio da parte la questione del sacerdote e del levita e mi soffermo sul samaritano. Il samaritano scende da Gerusalemme verso Gerico, Gesù sale verso Gerusalemme, fa il viaggio nel senso contrario, verso la croce. Il samaritano incontra il malcapitato assalito dai briganti, Gesù nel suo viaggio incontra tutti i briganti e i poveri del mondo. Il samaritano si prende cura del povero, Gesù si prende cura di tutti  i malati e  i poveri del mondo. Il samaritano è insomma il simbolo di Gesù, di quello che fa Gesù. Se noi facciamo come il samaritano e ci prendiamo cura del povero imitiamo Gesù stesso. Il samaritano vede, ma non devia, il suo vedere, il suo occhio, diventa utero materno, si commosse. Sono le viscere materne, tipiche di Dio che il suo vedere è commuoversi. Gli si muovono le viscere d’amore e diventa com-passione, patisce il male perché ama. E allora si fa vicino. Gesù è la vicinanza di Dio ad ogni lontano, ad ogni lontananza da Dio, ad ogni fuga. Fasciò le ferite, finirà ferito anche lui sulla croce, dalle sue ferite siamo guariti.

Preghiamo

Preghiamo per l’Iraq. La crisi riguardo l’orientamento politico del paese è degenerato in una guerra tra l’opposizione e il governo.

2 pensieri su “venerdì 30 luglio

  1. Elena

    Amare, provare compassione, fermarsi, prendersi cura, dedicare tempo e risorse… Cosa faccio io per il mio prossimo? Mi interrogo e lascio che Gesù curi anche le mie ferite.
    Sono riconoscente a tutti i Samaritani che incontro ogni giorno e che mi considerano “prossimo”.

    Rispondi
  2. sr Alida

    Cura per me >avere cuore… Prendersi cura in tutte le sue espressioni….di ascolto sopratutto… Prendersi cura riconoscere nelle persone il volto di Gesù.. Con voi prego per l’Iraq

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.