venerdì 3 settembre

di | 2 Settembre 2021

Lc. 14,25-35

25 Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse: 26 «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 27 Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo. 28 Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? 29 Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: 30 Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. 31 Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? 32 Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda un’ambasceria per la pace. 33 Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo. 34 Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si salerà? 35 Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda».

Commento

Si tratta quasi di una serie di proverbi che Gesù pronuncia vedendo la folla che andava con Lui. È quasi tutto accettabile di questo discorso, ma c’è quella parola, odia, che non è sopportabile. Forse va capita nel linguaggio semitico di Gesù. Attenzione: dicendo che va capita, non voglio assolutamente affermare che va sminuita, anzi va compresa nella sua massima forza. La parola non indica un odio cattivo, odio mio padre, ma un distacco radicale. Quindi Gesù ci sta dicendo che dobbiamo staccarci da nostro padre e madre e dalla nostra vita? In parte è vero. Siamo tutti alla ricerca di un percorso di crescita personale che mi permette di essere me stesso e quindi di un percorso che richiede un distacco da ogni cosa per costruire la propria vita. Chi rimane legato a mamma e papà non può costruire la propria vicenda personale. Ma non è solo questo, Gesù si spinge oltre. Gesù non vuole mettersi in competizione con l’amore umano, ma dichiara che amando Lui sopra ogni cosa possiamo rendere più autentici i nostri legami. L’amore umano raggiunge il suo scopo quando è come l’amore di Dio che per sua natura è dono fino alla croce. L’amore di Dio è il grande fuoco, che accende e conserva l’amore umano, lo dilata e lo rende eterno.

Preghiamo

Preghiamo per le nostre famiglie.

2 pensieri su “venerdì 3 settembre

  1. Elena

    Una preghiera condivisa per le nostre famiglie, nelle quali si consumano spesso fratture, incomprensioni, scelte non condivise, sofferenze, lacerazioni. Una preghiera per chi sceglie di amare anche nella difficoltà, nel dolore, nella malattia, assumendosi la croce che la vita impone con coraggio e con impegno costante.

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  2. sr Alida

    Che il Signore ci aiuti ad avere giusta misura di libertà, di cuore nei confronti degli affetti che legano… Così che ogni persona nella sua unicità, possa seguire un progetto creativo e personale, preghiamo per tutte le famiglie e per il programma di catechismo del nuovo anno

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