qoelet 7,1-7
[1]Un buon nome è preferibile all’unguento profumato
e il giorno della morte al giorno della nascita.
[2]E’ meglio andare in una casa in pianto
che andare in una casa in festa;
perché quella è la fine d’ogni uomo
e chi vive ci rifletterà.
[3]E’ preferibile la mestizia al riso,
perché sotto un triste aspetto il cuore è felice.
[4]Il cuore dei saggi è in una casa in lutto
e il cuore degli stolti in una casa in festa.
[5]Meglio ascoltare il rimprovero del saggio
che ascoltare il canto degli stolti:
[6]perché com’è il crepitio dei pruni sotto la pentola,
tale è il riso degli stolti.
Ma anche questo è vanità.
[7]Il mal tolto rende sciocco il saggio
e i regali corrompono il cuore.
Commento
Entriamo nella seconda parte del libro di qoelet. E ci entriamo sempre con quello sguardo realista sul soffrire umano e sul morire. Di fronte a queste esperienza si possono avere due atteggiamenti: o la disperazione di fronte al soffrire, oppure la rimozione del problema, il far finta che non esista. La risposta di qoelet non è da cinico, ma da educatore realista, egli infatti si preoccupa di insegnare come abitare fino in fondo la vita. Ma qoelet sa bene che è difficile stare nella vita e allora ecco la sua sorprendente risposta: provare a cercare che cosa è meglio per noi. E butta li una tesi terribile: meglio il soffrire che il gioire. Il saggio non ci sta dicendo che bisogna cercare il soffrire, questo è antiumano, ci sta invece aiutando a comprendere come il soffrire può diventare occasione di crescita. Nella sofferenza infatti impariamo qualcosa che prima ci era sconosciuto. Qoelet ci chiede di stare nel dolore, anche questo è vivere bene. Noi ragioniamo: quando sarò guarito… qoelet ragiona chiedendo a se stesso di stare nel soffrire per imparare ad essere uomo. È meglio frequentare la casa del pianto e apprendere quella sapienza che solo lì viene insegnata.
Preghiamo
Preghiamo per Pilar
in ogni tempo, ovunque siamo impariamo ,a vivere …tutto concorre al bene di coloro che amano
Dio
…i regali corrompono il cuore.
Queste poche parole raccontano il dramma del nostro paese corrotto nei suoi governanti in misura nauseante, ma anche nelle pieghe della vita di tutti noi. Chi non si compiace( e poi )si lascia corrompere, difronte a un elogio, a un regalo, a un privilegio…? Quanta sapienza ci occorre e quanto discernimento per vivere nell’onestà e nella libertà del cuore. Prego per le elezioni qui in Brasile che avverranno tra poco e la gente non sa ancora dove sbattere la testa.
Chi non attraversa fatica, fragilità, caduta, malattia, lutto,dolore, può dire di conoscere e comprendere la vita, se stesso e gli altri?
Abbraccio Pilar nella preghiera e pongo le situazioni di governo impossibile nelle mani del Signore, ci dia un poco di saggezza e di discernimento! Prego per il Brasile.