venerdì 27 agosto

di | 26 Agosto 2021

Lc.13,22-30

22 Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. 23 Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: 24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. 26 Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. 27 Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d’iniquità! 28 Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. 29 Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. 30 Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».

Commento

Sono pochi coloro che si salvano? Bella la domanda che viene posta da un tale a Gesù. Ma la risposta del Signore come sempre non fa sconti, è sempre a caro prezzo. In questo caso il caro prezzo è la porta stretta, nella quale molti cercheranno di entrare ma pochi vi passeranno. Di che cosa si tratta, cosa sta dicendo Gesù?  Provo a dirlo così. Un uomo “religioso” pensa che la salvezza e di conseguenza la porta stretta sono le opere che compie. Più le opere sono eroiche, più sembra che questo eroismo della religione ci permetta di passare per la porta stretta e passando per la porta stretta delle opere, acquisire la salvezza. In questo caso l’uomo religioso è colui che diventa l’eroe che compie grandi opere religiose, grandi gesti di religiosità. C’è poi l’uomo di fede che è quello che interessa a Gesù e a noi in questo momento. Questo uomo di fede riconosce che la salvezza è l’amore gratuito che riceve e che dona. La porta stretta in questo caso diventa la capacità di riconoscere il dono di Dio su di noi e di accoglierlo per fede. L’amore gratuito del Padre per i suoi figli non si può conquistare con meriti né pagare con soldi: non sarebbe né amore né gratuito. Può solo essere accolto da chi ne sente il bisogno. Ecco la porta stretta: accogliere il dono di Dio.

Preghiamo

Preghiamo per Matteo

2 pensieri su “venerdì 27 agosto

  1. sr Alida

    Accogliere il dono di Dio, la grazia che ci accompagna, scoprire ogni giorno e servire a questo, ora con le parole, ora coi gesti, ora con il silenzio il dono sempre nuovo del Suo amore.. Preghiamo perché la superficialità’non abbia il sopravvento e cerchiamo ciò è essenziale. Una preghiera per Matteo e oggi S. Monica per chi ne porta il nome preghiano

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  2. Elena

    La logica del Signore non è la nostra logica. Ancora una volta sento che amore e misericordia sono parole chiave della fede. Io, quanto vivo nell’amore e nella misericordia? Non è un vivere facile, la porta è stretta, da sola non ce la faccio, ho bisogno di Te, Signore e degli altri. Non per diventare grande, ma per assottigliarmi, forse per consumare la vita nel modo giusto, abbandonando cose e zavorre che mi appesantiscono e non mi rendono poi così libera nella fede. Eterea…lieve…libera…
    Ho bisogno del Tuo amore e della Tua misericordia, Signore!
    Prego per Matteo, per Chiara, per Nicoletta.

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