venerdì 26 febbraio

di | 25 Febbraio 2021

Giobbe 22

TERZO DISCORSO DI ELIFAZ

1 Elifaz di Teman prese a dire:

2«Può forse l’uomo giovare a Dio,
dato che il saggio può giovare solo a se stesso?
3Quale interesse ne viene all’Onnipotente che tu sia giusto,
o che vantaggio ha, se tieni una condotta integra?
4È forse per la tua pietà che ti punisce
e ti convoca in giudizio?
5O non piuttosto per la tua grande malvagità
e per le tue iniquità senza limite?
6Senza motivo infatti hai angariato i tuoi fratelli
e delle vesti hai spogliato gli ignudi.
7Non hai dato da bere all’assetato
e all’affamato hai rifiutato il pane.
8Ai prepotenti davi la terra
e vi abitavano solo i tuoi favoriti.
9Le vedove rimandavi a mani vuote
e spezzavi le braccia degli orfani.
10Ecco perché intorno a te ci sono lacci
e un improvviso spavento ti sorprende,
11oppure l’oscurità ti impedisce di vedere
e la piena delle acque ti sommerge.
12Ma Dio non è nell’alto dei cieli?
Guarda quanto è lontano il vertice delle stelle!
13E tu dici: «Che cosa ne sa Dio?
Come può giudicare attraverso l’oscurità delle nubi?
14Le nubi gli fanno velo e non vede
quando passeggia sulla volta dei cieli».
15Vuoi tu seguire il sentiero di un tempo,
già battuto da persone perverse,
16che prematuramente furono portate via,
quando un fiume si era riversato sulle loro fondamenta?
17Dicevano a Dio: «Allontànati da noi!
Che cosa può fare a noi l’Onnipotente?».
18Eppure è lui che ha riempito le loro case di beni,
mentre il consiglio dei malvagi è lontano da lui!
19I giusti vedranno e ne gioiranno
e l’innocente riderà di loro:
20«Finalmente sono annientati i loro averi
e il fuoco ha divorato la loro opulenza!».
21Su, riconcìliati con lui e tornerai felice,
e avrai nuovamente il tuo benessere.
22Accogli la legge dalla sua bocca
e poni le sue parole nel tuo cuore.
23Se ti rivolgerai all’Onnipotente, verrai ristabilito.
Se allontanerai l’iniquità dalla tua tenda,
24se stimerai come polvere l’oro
e come ciottoli dei fiumi l’oro di Ofir,
25allora l’Onnipotente sarà il tuo oro,
sarà per te come mucchi d’argento.
26Allora sì, nell’Onnipotente ti delizierai
e a Dio alzerai il tuo volto.
27Lo supplicherai ed egli ti esaudirà,
e tu scioglierai i tuoi voti.
28Quando deciderai una cosa, ti riuscirà
e sul tuo cammino brillerà la luce,
29perché egli umilia l’alterigia del superbo,
ma soccorre chi ha lo sguardo dimesso.
30Egli libera chi è innocente,
e tu sarai liberato per la purezza delle tue mani».

Commento

Siamo sempre nello stesso schema letterario. Intervengono ancora gli amici. Giobbe è sempre più in difficoltà, perché lo schema interpretativo che gli amici gli offrono di fronte al suo problema non gli basta. ma gli amici procedono diritti per la loro strada. Siamo fatti così noi umani. Se prendiamo un pensiero, una direzione, una soluzione ad un problema difficilmente cambiamo idea. Noi tiriamo semplicemente diritti. In questo terzo ciclo di discorsi degli amici il loro argomentare si fa più serrato ancora. mentre le risposte di Giobbe a volte sembrano andar contro le argomentazioni degli amici, altre volte egli procede per la sua strada senza curarsi degli amici. Interviene di nuovo Elifaz, che, adesso, benchè sia un personaggio molto pio e benevolo, assume degli atteggiamenti piuttosto aggressivi. Può succedere anche questo, che un personaggio animato da buoni sentimenti come Elifaz, al momento opportuno, proprio perché preso dal desiderio di redimere, di convertire Giobbe, lo affronti con espressioni piuttosto energiche, brusche, addirittura violente. Sono espressioni verbali, ma sotto sotto percepiamo un risentimento. Elifaz non riesce a comprendere come mai Giobbe non si converta. Dal suo punto di vista Giobbe è un peccatore incallito, impenitente. “Giobbe, possibile che tu non ti convinca delle cose che sono così evidenti? Vuol dire che tu veramente sei contrario non solo all’insegnamento tradizionale, non solo a una verità così luminosa, ma tu sei corrotto moralmente, sei cattivo dentro”. Elifaz dice questo o comunque lo fa capire a Giobbe in modo sfacciato. Povero Giobbe, adesso c’è anche Elifaz che gli dice “guarda: se le cose vanno così e tu non ti convinci, vuol dire che sei veramente perverso nel cuore”. A volte le parole di spiegazione e di consolazione diventano veramente dei macigni lanciati contro le persone.

Preghiamo

Oggi mi sento di fare una preghiera per l’Africa

2 pensieri su “venerdì 26 febbraio

  1. Elena

    Com’è difficile discostarsi dalle proprie convinzioni e com’è facile invece accanirsi contro gli altri, contro quelli che presumiamo di conoscere. Credo che ci manchi l’umiltà davanti a ciò che è più grande di noi. Noi non sappiamo niente. Io non so niente di ciò che vive un altro, né del suo rapporto con Dio. La presunzione mi spinge ad interpretare, a dare risposte, ma in realtà non so niente. Affido questa mia ignoranza al Padre, mi affido a Lui, alla Sua misericordia e al Suo perdono. Di questo ho bisogno.
    Prego per Maria e per l’Africa, grande terra di contrasti ed inquietudini.

    Rispondi
  2. sr Alida

    Davvero questi amici irrompono così fortemente su Giobbe senza pietà e misericordia…Io, noi vero non sappiamo nulla di ciò che l’altro vive… Mi unisco di cuore alla preghiera per l’africa e per Maria e quanti chiedono preghiere.

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