venerdì 25 febbraio

di | 24 Febbraio 2022

Gen 27,30-40

30Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando tornò dalla caccia Esaù, suo fratello. 31Anch’egli preparò un piatto, lo portò al padre e gli disse: “Si alzi mio padre e mangi la selvaggina di suo figlio, per potermi benedire”. 32Gli disse suo padre Isacco: “Chi sei tu?”. Rispose: “Io sono il tuo figlio primogenito, Esaù”. 33Allora Isacco fu colto da un fortissimo tremito e disse: “Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e me l’ha portata? Io ho mangiato tutto prima che tu giungessi, poi l’ho benedetto e benedetto resterà”. 34Quando Esaù sentì le parole di suo padre, scoppiò in alte, amarissime grida. Disse a suo padre: “Benedici anche me, padre mio!”. 35Rispose: “È venuto tuo fratello con inganno e ha carpito la benedizione che spettava a te”. 36Riprese: “Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato già due volte? Già ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!”. E soggiunse: “Non hai forse in serbo qualche benedizione per me?”. 37Isacco rispose e disse a Esaù: “Ecco, io l’ho costituito tuo signore e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli; l’ho provveduto di frumento e di mosto; ora, per te, che cosa mai potrei fare, figlio mio?”. 38Esaù disse al padre: “Hai una sola benedizione, padre mio? Benedici anche me, padre mio!”. Esaù alzò la voce e pianse. 39Allora suo padre Isacco prese la parola e gli disse:

“Ecco, la tua abitazione
sarà lontano dalle terre grasse,
lontano dalla rugiada del cielo dall’alto.
40Vivrai della tua spada
e servirai tuo fratello;
ma verrà il giorno che ti riscuoterai,
spezzerai il suo giogo dal tuo collo”.

Commento

Se guardo a queste storie e vedo le nostre storie attuali mi viene un po’ da sorridere per quelle del tempo di Isacco e da piangere per quelle di oggi. Oggi è guerra violenta e distruzione immane, allora litigi tra fratelli. Non voglio giustificare quanto ha fatto Giacobbe nei confronti del fratello Esaù, ma a quel tempo si riconosceva il senso del limite. Oggi non più. Quando Esaù comprese che Giacobbe ricevette la benedizione pianse con un grido forte e amarissimo. Isacco, quando si accorse dell’inganno subìto, tremò fortemente. Comunque Isacco rimane fermo nella sua decisione e la benedizione rimane su Giacobbe.  Ormai a mani vuote, Isacco impartisce ad Esaù una benedizione che è impastata di lacrime di dispetto e delusione. Le ultime parole di Isacco sono di flebile speranza. Il giogo sarà spezzato. C’è una remota prospettiva di libertà anche per questo “altro figlio”. C’è qui un’apertura, una magnanimità che richiede una visione che vada oltre Israele. C’è una promessa alle nazioni. Nel bel mezzo del colpo di mano di Giacobbe, viene qui prevista anche una liberazione per le altre nazioni. “Tu spezzerai il suo giogo dal tuo collo”.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

2 pensieri su “venerdì 25 febbraio

  1. sr Alida

    Però non capisco la maledizione che Isacco ha impartito ad Esau, poteva comunque augurare qualcosa di migliore, in fondo era così per un imbroglio di famiglia, qui il più debole ha avuto il peggio in tutto.. Dio avrà scritto di meglio sulla storia di Esau Pregando per la pace preghiamo perché possiamo accogliere il mistero che è il Signore nella nostra vita.

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  2. Elena

    Intrighi di famiglia. Benedizioni negate…Non ci capisco nulla, ma penso che per comprendere serva lo studio della storia di quell’epoca. Da genitore mi vengono tante perplessità. Poi, i disegni di Dio sono davvero misteriosi, in ogni tempo, in ogni realtà e si svelano solo col tempo e anche, spesso, attraverso esperienze dolorose.
    Preghiamo per la pace in questo tempo di tragedie in cui sembra proprio difficile comprendere ogni cosa.

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