venerdì 21 maggio

di | 20 Maggio 2021

Lc. 2,41-52

41 I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; 43 ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne  accorgessero. 44 Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45 non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 46 Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. 47 E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48 Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49 Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50 Ma essi non compresero le sue parole. 51 Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. 52 E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Commento

Metto questo racconto sotto quello sguardo stupito e preoccupato che è quello di tanti genitori che di fronte alle scelte del figlio rimangono anche loro perplessi. E che provano a far comprendere a quel figlio che quello che sta scegliendo o facendo è una scelta che forse non va proprio bene. E metto questo brano di Gesù che secondo i genitori si perde nel tempio di Gerusalemme , sotto quella voce che dice che i genitori ad un certo punto non trovano più il loro figlio, cioè non sanno più bene chi è. Mi sembra di sentire quella frase che dice: fino a ieri era così bravo, oggi è tutto cambiato, non riconosco più mio figlio. È una scena profondamente famigliare, nel senso che è di tutte le famiglie, anche della famiglia di Nazareth, ci è famigliare perché così sono i nostri figli. Ma vi è anche l’altro aspetto che forse ci è altrettanto famigliare. Quello dell’adolescente Gesù. egli sta cercando la sua strada, vuole capire chi è, per fare questo si smarca, si allontana dai suoi genitori. Anche questo ci è molto famigliare. Dove sta la differenza tra noi e la famiglia di Nazareth? Sta in quel Maria serbava, meditava tutte queste cose nel suo cuore. Le teneva strette quelle cose che capitavano a suo figlio. Forse anche questo ci è famigliare. Sicuramente Maria non ha mai messo nella pubblica piazza, oggi dei social diremmo noi, tutti quei pensieri profondi. Forse li ha confidati solo a Giuseppe e a quell’angelo che un giorno gli era apparso.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i nostri adolescenti

2 pensieri su “venerdì 21 maggio

  1. Elena

    Prego per tutti i ragazzi, per tutti i giovani, per coloro che un giorno si “perdono” in qualche posto della vita. Sono alle prese con preadolescenti, e alcuni di loro sono già a rischio. È giusto pensare e vedere questo? È terribile…non vorrei, ma accade e metto in guardia le famiglie. Loro, i ragazzi, non sono nel tempio, fra brave persone che in qualche modo ne hanno cura, loro si smarriscono e basta. E non basta parlare alle famiglie, perché non vedono, non sentono, non parlano, come le tre scimmiette, con le mani su orecchie, occhi, bocca. Ed è ancora più terribile…
    Li affido tutti al Signore, perché di più io non posso fare. So che questi padri e madri un giorno torneranno a cercare i figli smarriti, e grande sarà il dolore, grande la preoccupazione. Spero solo che li ritrovino, e che i figli ritornino a casa con i genitori, dove casa è un posto sicuro e amorevole, nel quale ritirarsi e ricostruire qualcosa che è andato perduto…. I nostri ragazzi non sono Gesù ed i tempi sono da troppo presto molto pericolosi. Che il Signore vegli su di loro…

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  2. sr Alida

    Mi unisco a queste riflessioni che trovano risonanza anche in me.. Prego con voi per tutti gli adolescenti. Per i giovani perché trovino chi è che cosa è l’essenziale per vivere. Perché trovino un aiuto anche nella loro famiglia.

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