venerdì 20 ottobre

di | 19 Ottobre 2017

chagall giuseppe Gen 49,29-50,13                                          

29 Poi diede loro quest’ordine: «Io sto per essere riunito ai miei antenati: seppellitemi presso i miei padri nella caverna che è nel campo di Efron l’Hittita, 30 nella caverna che si trova nel campo di Macpela di fronte a Mamre, nel paese di Canaan, quella che Abramo acquistò con il campo di Efron l’Hittita come proprietà sepolcrale. 31 Là seppellirono Abramo e Sara sua moglie, là seppellirono Isacco e Rebecca sua moglie e là seppellii Lia. 32 La proprietà del campo e della caverna che si trova in esso proveniva dagli Hittiti». 33 Quando Giacobbe ebbe finito di dare questo ordine ai figli, ritrasse i piedi nel letto e spirò e fu riunito ai suoi antenati. 1 Allora Giuseppe si gettò sulla faccia di suo padre, pianse su di lui e lo baciò. 2 Poi Giuseppe ordinò ai suoi medici di imbalsamare suo padre. I medici imbalsamarono Israele 3 e vi impiegarono quaranta giorni, perché tanti ne occorrono per l’imbalsamazione. Gli Egiziani lo piansero settanta giorni. 4 Passati i giorni del lutto, Giuseppe parlò alla casa del faraone: «Se ho trovato grazia ai vostri occhi, vogliate riferire agli orecchi del faraone queste parole: 5 Mio padre mi ha fatto giurare: Ecco, io sto per morire: tu devi seppellirmi nel sepolcro che mi sono scavato nel paese di Canaan. Ora, possa io andare a seppellire mio padre e tornare». 6 Il faraone rispose: «Va’ e seppellisci tuo padre com’egli ti ha fatto giurare». 7 Allora Giuseppe andò a seppellire suo padre e con lui andarono tutti i ministri del faraone, gli anziani della sua casa, tutti gli anziani del paese d’Egitto, 8 tutta la casa di Giuseppe e i suoi fratelli e la casa di suo padre. Soltanto i loro bambini e i loro greggi e i loro armenti essi lasciarono nel paese di Gosen. 9 Andarono con lui anche i carri da guerra e la cavalleria, così da formare una carovana imponente. 10 Quando arrivarono all’Aia di Atad, che è al di là del Giordano, fecero un lamento molto grande e solenne ed egli celebrò per suo padre un lutto di sette giorni. 11 I Cananei che abitavano il paese videro il lutto alla Aia di Atad e dissero: «È un lutto grave questo per gli Egiziani». Per questo la si chiamò Abel-Mizraim, che si trova al di là del Giordano. 12 Poi i suoi figli fecero per lui così come aveva loro comandato. 13 I suoi figli lo portarono nel paese di Canaan e lo seppellirono nella caverna del campo di Macpela, quel campo che Abramo aveva acquistato, come proprietà sepolcrale, da Efron l’Hittita, e che si trova di fronte a Mamre.

Commento

Gli ebrei avevano un loro particolare culto dei morti, come penso che sia per ogni popolo e tradizione. Questo culto è diverso da quello degli egiziani, anche se i cananei vedendo il corteo funebre pensano ad un morto egiziano. Dove sta la caratteristica degli ebrei per quanto riguarda il culto dei defunti? Prima di tutto il defunto non viene divinizzato o idolatrato come per esempio tra gli egiziani, ma semplicemente il defunto e i suoi parenti vivono come un tempo di attesa. Non è l’attesa del paradiso, ma forse anche solo quell’attesa che ci permette di uscire dall’ombra della morte e della notte per farci entrare nella luce. Sarà il cristianesimo che introdurrà con Gesù Cristo il tema della resurrezione su cui è basata la nostra fede . Nel morire vi è il grande tema del ricongiungersi, del legarsi agli antenati, quasi a dire che la morte unisce ciò che la vita troppe volte divide. Ed infine sembra che la morte di Giacobbe è sotto il segno della convocazione di tutti i popoli presso la sua salma nel segno della pace. Mi ricordo il mio bravo parroco che diceva ad ogni funerale: forse i nostri morti ci chiedono di andare d’accordo, di volerci bene.

Preghiamo

Preghiamo per Suor Rita in viaggio verso la sua missione in Brasile.

4 pensieri su “venerdì 20 ottobre

  1. . Elena

    “Forse i nostri morti ci chiedono di andare d’accordo, di volerci bene”. Queste le tue parole, don Sandro.
    Eredità di un padre vicino alla morte:-Fa’che i miei figli non litighino, trovino pace…
    Eredità di un altro padre alla figlia più grande:-Andate d’accordo e non litigate….
    Pensieri di pace, di ri-unione, perché la vita e gli interessi spesso dividono. Quanta attualità in queste parole, anche nelle nostre vicende quotidiane! La mia mamma era solita ricordare: quanta terra basta ad un uomo? Se ce lo ricordassimo spesso,credo che vivremmo vite più leggere, esistenze piu centrate sulle persone e sugli affetti, sulle cose che contano e che neppure la morte può vincere e schiacciare.
    Ciao sr Rita!

    Rispondi
  2. sr Alida

    Attesa per uscire dall’ombra della morte ed entrare nella luce …La morte non toglie amore ,ma unisce ciò che spesso la vita divide ….rifletterci con pace ,ci rasserena anche se sembra un opposto ,rifletterci con fede è certezza …Chiedo al Padre consapevolezza ,e aumento di fede ,per tutti i credenti perchè chi ci ha lasciato viva comunque in noi ….Di cuore prego per la piccola Emma ,per sr Rita e sr Cesarines verso la loro missione in Brasile.

    Rispondi
  3. Sr rita

    Grazie per la preghiera e il saluto che ricambio a tutti. Sono in aeroporto a São Paulo. Tutto bene fin qui. Ciao

    Rispondi

Rispondi a sr Alida Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.