venerdì 20 gennaio

di | 19 Gennaio 2023

Esodo 10, 21-29

Allora il Signore disse a Mosè: “Stendi la mano verso il cielo: vengano sulla terra d’Egitto tenebre, tali da potersi palpare!”. 22Mosè stese la mano verso il cielo: vennero dense tenebre su tutta la terra d’Egitto, per tre giorni. 23Non si vedevano più l’un l’altro e per tre giorni nessuno si poté muovere dal suo posto. Ma per tutti gli Israeliti c’era luce là dove abitavano. 24Allora il faraone convocò Mosè e disse: “Partite, servite il Signore! Solo rimangano le vostre greggi e i vostri armenti. Anche i vostri bambini potranno partire con voi”. 25Rispose Mosè: “Tu stesso metterai a nostra disposizione sacrifici e olocausti, e noi li offriremo al Signore, nostro Dio. 26Anche il nostro bestiame partirà con noi: neppure un’unghia ne resterà qui. Perché da esso noi dobbiamo prelevare le vittime per servire il Signore, nostro Dio, e noi non sapremo quel che dovremo sacrificare al Signore finché non saremo arrivati in quel luogo”. 27Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non volle lasciarli partire. 28Gli rispose dunque il faraone: “Vattene da me! Guàrdati dal ricomparire davanti a me, perché il giorno in cui rivedrai il mio volto, morirai”. 29Mosè disse: “Hai parlato bene: non vedrò più il tuo volto!”.

Commento

Ci sono due fatti nuovi in questa piaga che ci mostra l’oscurità assoluta. Non si vede niente, non si riesce a capire dove andare. Il primo fatto è questo. Ormai il faraone è nelle tenebre, non sa più come comportarsi. Si arriva ad un certo punto in cui l’ostinazione diventa tenebra, non si capisce più dove si sta andando. Forse è meglio cambiare prima se non si vuole cadere nelle tenebre più assolute. Le piaghe d’Egitto non sono il castigo di Dio per il fatto che il faraone non vuole provare a cambiare il suo atteggiamento, ma sono il tempo che Dio ha lasciato al faraone per cambiare, per convertirsi. Ora questo tempo è finito e si cade nelle tenebre assolute. Il secondo fatto è che il momento delle tenebre è anche il momento della rottura. Quando non si vede più niente si rompono i rapporti, si cambia strada, ci si separa. Per tutti è finito il tempo. Per Mosè che non vedrà più il faraone e per il faraone che decide di mandare via Mosè. Il testo dice “Vattene da me! Guàrdati dal ricomparire davanti a me, perché il giorno in cui rivedrai il mio volto, morirai”. 29Mosè disse: “Hai parlato bene: non vedrò più il tuo volto!”. Le tenebre hanno separato Mosè e il Faraone.

Preghiamo

Preghiamo per chi è nelle tenebre

2 pensieri su “venerdì 20 gennaio

  1. Elena

    È un passaggio molto interessante questo sul punto di non ritorno dal male. Il punto di rottura, il punto in cui non c’è più niente da dire, niente da fare. Da una parte la luce, dall’altra la più grande oscurità che tutto copre, tutto avvolge, tutto prende. In mezzo, il tempo. Un tempo per ascoltare, per comprendere, per accogliere. Un tempo per cambiare direzione e per scegliere.
    Grande dono è quello del tempo. Peccato ne facciamo spreco o forse neppure lo accettiamo come dono, un dono prezioso…
    Preghiamo per chi vive nell’oscurità del male e per Nicoletta.

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  2. Anonimo

    Certo per chi si trova in rottura sopratutto con Dio con le tenebre nel cuore, deve star molto male… O quando si soffre e sembra non esserci via d’uscita.. Fa o Signore che non ci allontaniamo da Te se così fosse facci sentire forte il tuo amore ci faccia tornare. Per l’unità dei cristiani, per chi vive nelle tenebre, per Nicoletta preghiamo.

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