venerdì 2 luglio

di | 1 Luglio 2021

Lc. 8,4-8

4 Poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, disse con una parabola: 5 «Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. 6 Un’altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. 7 Un’altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. 8 Un’altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per intendere, intenda!».

Commento

Inizia il discorso delle parabole. La prima, il modello di tutte le parabole, è quella del seminatore. I due sostantivi parola e parabola hanno la stessa radice e significa “gettare fuori”. La parola ci getta fuori; chi parla getta fuori, comunica se stesso all’altro, si espone; la parabola butta te oltre, se qui c’è un terreno che ti accoglie e ti ascolta allora l’altro  capisce quello che hai detto e “lo” porta dentro di sé, oppure può reagire, può farti fuori, o può chiudere l’ascolto, può fare quello che vuole. La parabola fa sì che l’uomo possa comunicare, stabilire relazioni e poiché l’uomo è relazione, è comunicazione, è comunione, tutto è parola. La parabola dice le cose più ovvie, così la nostra vita è un’infinità di cose ovvie che però hanno un significato da capire che non è immediato. Tutta la nostra vita è una parabola da capire che contiene una Parola da scoprire.  Il linguaggio in parabole è il linguaggio in metafore, molto ricco, dice cose ovvie però suggestive che permettono di capire molte altre cose e qui capiremo il nostro modo di ascolto. L’uomo è ciò che ascolta e questa parabola, in fondo, ci dice in che misura siamo uomini; la nostra umanità è la nostra qualità di ascolto; noi siamo “ciò” che ascoltiamo e il “modo” in cui lo facciamo.

Preghiamo

Preghiamo per tutti gli anziani

2 pensieri su “venerdì 2 luglio

  1. Elena

    Forse no, non siamo ciò che ascoltiamo, ma siamo sicuramente ciò che decidiamo di lasciare entrare e portare frutti e poi il come ascoltiamo. Anche le parabole come le parole, hanno un grande spessore e valore, a noi coglierne ogni sfumatura di senso, di generatività e di pienezza!
    Preghiamo per gli anziani.
    Ieri ero in piazza in questa località di mare in cui passerò alcuni giorni di riposo e osservavo i moltissimi e longevi anziani del posto. Alcuni soli, altri con amici. Chi cerca una parola dopo lo sguardo ed il saluto, chi trascina il trasportino con la spesa, affaticato e chiuso in se stesso. Qui le auto stanno fuori del centro storico e tutti si muovono a piedi per le spese e le commissioni. Sono moltissimi gli anziani, le famiglie e i giovani sono al mare. Gli anziani restano nei pressi di casa, fragili eppure resistenti, soli perlopiù. E dignitosi. Li guardavo…sono la nostra storia e le nostre radici, abbiamone e cura e rispetto. E ricordiamoci di loro…

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  2. sr Alida

    Le cose ovvie hanno un significato.. Occorre l’ascolto del cuore per scoprirlo… Occorre la pazienza del seminatore e lasciarsi fare per capire la parabola della nostra vita… Con voi prego per tutti gli anziani.

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