venerdì 18 settembre

di | 17 Settembre 2020

At 26,24-32                                                   24 Mentre egli parlava così in sua difesa, Festo a gran voce disse: «Sei pazzo, Paolo; la troppa scienza ti ha dato al cervello!». 25 E Paolo: «Non sono pazzo – disse – eccellentissimo Festo, ma sto dicendo parole vere e sagge. 26 Il re è al corrente di queste cose e davanti a lui parlo con franchezza. Penso infatti che niente di questo gli sia sconosciuto, perché non sono fatti accaduti in segreto. 27 Credi, o re Agrippa, ai profeti? Io so che tu credi». 28 E Agrippa rispose a Paolo: «Ancora un poco e mi convinci a farmi cristiano!». 29 E Paolo replicò: «Per poco o per molto, io vorrei supplicare Dio che, non soltanto tu, ma tutti quelli che oggi mi ascoltano, diventino come sono anche io, eccetto queste catene!». 30 Allora il re si alzò e con lui il governatore, Berenice e quelli che avevano preso parte alla seduta. 31 Andandosene, conversavano tra loro e dicevano: «Quest’uomo non ha fatto nulla che meriti la morte o le catene». 32 E Agrippa disse a Festo: «Quest’uomo poteva essere rimesso in libertà, se non si fosse appellato a Cesare».

Commento

All’origine di ogni pensare e fare umano sta il desiderio di bloccare e vincere la morte. Per questo le parole di Paolo sulla risurrezione interpellano tutti. Poveri e ricchi, schiavi e potenti, pagani o giudei, sono chiamati a convertirsi al Dio della vita. La reazione all’annuncio di Paolo è il rifiuto a priori di Festo: “Tu sei matto”, oppure l’interesse di Agrippa: “Per poco mi persuadi”. La riposta negativa o positiva, incipiente o piena è lasciata alla nostra libertà. La realtà è comunque quella che è. Sta a noi negarla o accettarla. Come ad Atene, Paolo è interrotto mentre parla della risurrezione. I Greci, più educatamente, gli dissero : “Ti ascolteremo un’altra volta” (At 17,32). Il rozzo liberto Festo, più direttamente, dice a Paolo che delira, impazzito dal troppo sapere (v.24).“Chi troppo studia e poi pazzo diventa”. Qualunque sia la reazione, Paolo ha comunque detto ciò che voleva. La parola è seme caduto sulla terra, sempre pronto a germogliare se è accolto. Per questo Luca annota le reazioni di Festo e Agrippa: sono le stesse del lettore che si identifica con loro. Davanti alla risurrezione nessuno è indifferente. O si reagisce come Festo, che la ritiene impossibile, o come Agrippa che quasi quasi si farebbe cristiano!

Preghiamo

Preghiamo per tutti i lavoratori

Un pensiero su “venerdì 18 settembre

  1. sr Alida

    Mentre rinnovo la fede nel mistero della Risurrezione ,scorgo dentro di me che desidero che altre persone credano all’amore di Dio …Di cuore per tutti i lavoratori una preghiera .

    Rispondi

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