venerdì 18 novembre

di | 17 Novembre 2022

Apocalisse 15,5-8

E vidi aprirsi nel cielo il tempio che contiene la tenda della Testimonianza; 6dal tempio uscirono i sette angeli che avevano i sette flagelli, vestiti di lino puro, splendente, e cinti al petto con fasce d’oro. Uno dei quattro esseri viventi diede ai sette angeli sette coppe d’oro, colme dell’ira di Dio, che vive nei secoli dei secoli. 8Il tempio si riempì di fumo, che proveniva dalla gloria di Dio e dalla sua potenza: nessuno poteva entrare nel tempio finché non fossero compiuti i sette flagelli dei sette angeli.

Commento

Siamo in un contesto che ricorda il tempio di Gerusalemme  con i suoi riti. Gli angeli con la fascia d’oro ricordano i grandi e sommi sacerdoti del tempio che entrano per celebrare i loro riti e i loro sacrifici. Dopo un lungo viaggio dentro la storia degli uomini con tutto il suo bene e il suo male, siamo come tornati al punto inziale: il tempio con la testimonianza, che nel V. T. è la legge e nel N.T. è la grazia. Questa figura del tempio di Gerusalemme con i suoi riti è come l’immagine il segno delle realtà finali. Qui su questa terra celebriamo nella fede e nella speranza, là, su questo tempio celeste celebreremo in modo definitivo. Questo è lo sguardo ultimo e definitivo che il credente deve avere; egli non si sofferma a guardare solo la terra, ma sa arrivare oltre, sa arrivare al cielo. L’apocalisse ci invita a tenere ben fisso lo sguardo su questo punto fondamentale che è il cielo. L’apertura del santuario permette dunque l’ingresso, cioè l’incontro personale con Dio; questa apertura corrisponde alla rottura del velo del tempio, narrata dagli evangelisti nel momento della morte di Gesù, ed allude pure alla liturgia di espiazione dello «yôm kippûr», cioè della festa dell’espiazione del male.

Preghiamo

Preghiamo per Massimo

2 pensieri su “venerdì 18 novembre

  1. Elena

    I piedi ben piantati per terra, perché è qui che viviamo e dobbiamo darci da fare, ma lo sguardo sempre rivolto al Cielo, a quell’oltre in cui crediamo e speriamo…. È uno stile di vita, è ciò che ci rende creature non solo fisiche e terrene ma spirituali, capaci di incontrare il Divino e di entrare in relazione con Lui.

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  2. sr Alida

    Posso radicarmi in terra solo se con il ciel discorro, (dice un verso). Preghiamo per Massimo. Chiediamo al Signore che rinnovi nel nostro cuore tutto ciò che non passa. Vivere con lo sguardo al cielo è possibile.

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