venerdì 18 dicembre

di | 17 Dicembre 2020

Dal Vangelo secondo Matteo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Commento

Secondo giorno della novena di Natale. Oggi ci viene  presentata la nascita di Gesù dal punto di vista di Giuseppe, il padre, il marito di Maria. Il vangelo lo descrive con una semplice parola: «uomo giusto». Il Giusto, nella bibbia è l’uomo che si conforma costantemente alla volontà di Dio e che non vuole mai il male dell’altra persona.  Si noterà come Giuseppe nella situazione drammatica e misteriosa in cui si viene a trovare, non dice una parola, mai: segno di una profonda interiorità e di un totale affidamento al piano di Dio. Quel Bambino Gesù, se per nascere aveva bisogno di Maria, per vivere e per crescere aveva bisogno anche di Giuseppe. Egli aveva compreso, nello Spirito, che dietro il disegno meraviglioso di Dio, c’era una misteriosa chiamata anche per lui, e che ora doveva acconsentirvi liberamente. Non si richiedeva a Giuseppe di amare di meno Maria, ma di amarla di più, di un amore silenzioso, non invadente, che  lascia libero campo al mistero dell’Amore di Dio.  E così Giuseppe impara ad essere padre attraverso una paternità nuova, che si tiene nell’ombra, ma che è presente, vicino a suo figlio Gesù e a sua moglie. Di fronte a un amore rispettoso che sa farsi da parte e mettersi nell’ombra, come ha fatto Giuseppe, mi chiedo ancora: Esiste forse un amore vero, diverso, quaggiù, che permetta alla persona amata di essere autonoma, per adorare il mistero di Dio che abita in lei?».
preghiamo

Preghiamo per tutti i papà.

4 pensieri su “venerdì 18 dicembre

  1. Elena

    Un amore giusto, quello di Giuseppe, un amore fiducioso, totale, pur nel grande mistero di Dio. Un amore così difficile da comprendere e da vivere, per noi.
    Prego con voi per i papà.

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  2. sr Alida

    Totale affidamento al piano di Dio non dice mai una parola anche di fronte alle situazioni più difficili… Preghiamo per tutti i papà,anche per quelli che non possono esserlo fisicamente ma spiritualmente in particolare per Giuseppe che sarebbe stato un buon papà…

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