venerdì 17 marzo

di | 16 Marzo 2023

Esodo 34, 10-28

Il Signore disse: “Ecco, io stabilisco un’alleanza: in presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono mai compiute in nessuna terra e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l’opera del Signore, perché terribile è quanto io sto per fare con te.
11Osserva dunque ciò che io oggi ti comando. Ecco, io scaccerò davanti a te l’Amorreo, il Cananeo, l’Ittita, il Perizzita, l’Eveo e il Gebuseo. 12Guàrdati bene dal far alleanza con gli abitanti della terra nella quale stai per entrare, perché ciò non diventi una trappola in mezzo a te. 13Anzi distruggerete i loro altari, farete a pezzi le loro stele e taglierete i loro pali sacri. 14Tu non devi prostrarti ad altro dio, perché il Signore si chiama Geloso: egli è un Dio geloso. 15Non fare alleanza con gli abitanti di quella terra, altrimenti, quando si prostituiranno ai loro dèi e faranno sacrifici ai loro dèi, inviteranno anche te: tu allora mangeresti del loro sacrificio. 16Non prendere per mogli dei tuoi figli le loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dèi, indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi. 17Non ti farai un dio di metallo fuso.
18Osserverai la festa degli Azzimi. Per sette giorni mangerai pane azzimo, come ti ho comandato, nel tempo stabilito del mese di Abìb: perché nel mese di Abìb sei uscito dall’Egitto.
19Ogni essere che nasce per primo dal seno materno è mio: ogni tuo capo di bestiame maschio, primo parto del bestiame grosso e minuto. 20Riscatterai il primo parto dell’asino mediante un capo di bestiame minuto e, se non lo vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca. Ogni primogenito dei tuoi figli lo dovrai riscattare. Nessuno venga davanti a me a mani vuote.
21Per sei giorni lavorerai, ma nel settimo riposerai; dovrai riposare anche nel tempo dell’aratura e della mietitura. 22Celebrerai anche la festa delle Settimane, la festa cioè delle primizie della mietitura del frumento, e la festa del raccolto al volgere dell’anno. 23Tre volte all’anno ogni tuo maschio compaia alla presenza del Signore Dio, Dio d’Israele. 24Perché io scaccerò le nazioni davanti a te e allargherò i tuoi confini; così quando tu, tre volte all’anno, salirai per comparire alla presenza del Signore tuo Dio, nessuno potrà desiderare di invadere la tua terra.
25Non sacrificherai con pane lievitato il sangue della mia vittima sacrificale; la vittima sacrificale della festa di Pasqua non dovrà restare fino al mattino. 26Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, il meglio delle primizie della tua terra. Non cuocerai un capretto nel latte di sua madre”.
27Il Signore disse a Mosè: “Scrivi queste parole, perché sulla base di queste parole io ho stabilito un’alleanza con te e con Israele”. 28Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane e senza bere acqua. Egli scrisse sulle tavole le parole dell’alleanza, le dieci parole.

Commento

Dopo che l’alleanza è stata rotta e dopo che c’è stato il perdono ora manca ancora un passo. Il rinnovo dell’alleanza. Dio poteva ragionare così: visto che la prima alleanza è stata troppo dura e visto che Mosè si è assentato per troppo tempo dal popolo, ora ne scriviamo una più veloce e meno dura, meno impegnativa. Dio non ragiona così, sa che quell’alleanza è a favore della vita e quindi la ripropone nei tempi e nei modi uguale alla prima alleanza. Cambiare la prima alleanza, renderla più veloce e più dolce voleva dire tradire il senso di tutto quello che il Signore aveva voluto fare di grande con il suo popolo. Ecco perché ricomincia la scrittura dell’alleanza. C’è anche un altro tema molto importante: il rischio di costruire una religione, o meglio una spiritualità che è un po’ un fai da te. Messa insieme a secondo dei bisogni del momento. La terra è piena di persone che anche in buona fede si costruiscono itinerari e pratiche «spirituali» fai-da-te, che conducono a un dialogo con un «tu» che non ha nulla a che fare con il Signore. I profeti, anche Mosè, con il loro volto raggiante e con la loro fedeltà alla legge originaria ci garantiscono che alla fine della nostra ricerca di vita non troviamo un idolo , che la voce che ascoltiamo non è soltanto l’eco della nostra. E così continuano a salvarci perché ci fanno incontrare il vero Dio.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

2 pensieri su “venerdì 17 marzo

  1. Elena

    Alla luce di quanto è accaduto una volta, come si possono stabilire alleanze più morbide? Non è così anche per noi oggi? Davanti ad un tradimento, non poniamo forse dei punti di non ritorno più fermi, più marcati? E ne chiediamo il rispetto assoluto.
    Com’è difficile essere fedeli… Com’è difficile costruire alleanze per la vita vera, per la vita buona delle parti…
    Preghiamo per la pace.

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  2. srAlida

    Perché viviamo leggi con cuore in favore di una alleanza e non del nostro fai da te, e per la pace pregiamo

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