venerdì 14 maggio

di | 13 Maggio 2021

san Mattia – Gv,15,-17

9 Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10 Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11 Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. 12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. 13 Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. 14 Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. 15 Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi. 16 Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17 Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.

Commento

Continuo a seguire il calendario liturgico e quindi oggi ci ritroviamo a ricordare san Mattia apostolo. egli fu scelto dal gruppo dei Dodici in sostituzione di Giuda dopo la Pentecoste, per ristabilire il progetto originario di Gesù. Un apostolo di riserva entrato in campo sul finire della partita… Mattia è un fedelissimo di Gesù, è conosciuto da tutti, è uno della prima ora. L’entrata di Mattia nel gruppo dei dodici, dice quanto era radicata la mentalità giudaica, per cui la mancanza del numero 12 poteva lasciar pensare ad un’imperfezione nella chiesa. Ma dice anche che da subito, oltre i Dodici, altri seguivano Gesù e ne condividevano l’esperienza itinerante. Ecco perché ad un certo punto sono 72 i discepoli disponibili ad andare di casa in casa. Mattia è senza volto, non lascerà molte altre tracce, non scrive un vangelo, né una lettera. Ma è un apostolo. La sostituzione del dodicesimo posto lasciato vuoto da Giuda, simbolicamente apre a tutti noi l’onere e l’onore di prendere quel posto ed essere apostoli a tutti gli effetti, perché quell’universalità nello spazio e nel tempo, rappresentata dal numero dodici, si mantenga possibile.

Preghiamo

Preghiamo per i sacerdoti

3 pensieri su “venerdì 14 maggio

  1. Elena

    Il dodicesimo posto… Chissà se sono degna anche solo di essere chiamata cristiana… Quando ero ragazzina e al catechismo ci parlavano di essere testimoni, io un po’ mi vergognavo. Di fronte agli altri non volevo mostrarmi troppo cristiana. Poi, nella vita e crescendo, ho fatto delle scelte, alcune importanti che sembrano molto lontane dalla testimonianza al cristianesimo. E forse è allora che ho scoperto di voler essere cristiana per davvero, non per ciò che ero stata, ma per ciò che non ero, che non avevo più.Mi sono mancate molte cose nel rapporto con Gesù, le ho ritrovate come una condizione del mio essere diventata ciò che sono, in un modo nuovo. Ma non credo di essere una cristiana che può dare testimonianza. Non un’apostola. Perché a volte le vicende della vita sono così complesse e il cristianesimo, quello vero, quello di Gesù, è una cosa così seria che non mi permette di dirmi mai che sono una cristiana “finita”. Mi definisco una cristiana anomala, una dalle strade contorte e tumultuose, non posso dare una testimonianza pulita, lineare, integerrima, ma posso raccontare come ho incontrato il Signore, o meglio, come Lui ha trovato e raccolto me nel Suo amore, proprio su vie tortuose, tumultuose e oscure.

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  2. sr Alida

    Rimanete nel mio amore…. Non voi avete scelto me, mai ho scelto voi.. È vero che essere e divenire cristiani e figli è cammino e dono… Grazie Elena anche da me, occupare il posto del dodicesimo apostolo un po’ per giorno. Preghiamo per tutti i sacerdoti

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