venerdì 14 gennaio

di | 13 Gennaio 2022

Gen. 5,1-6

Questo è il libro della discendenza di Adamo. Nel giorno in cui Dio creò l’uomo, lo fece a somiglianza di Dio; 2maschio e femmina li creò, li benedisse e diede loro il nome di uomo nel giorno in cui furono creati. 3Adamo aveva centotrenta anni quando generò un figlio a sua immagine, secondo la sua somiglianza, e lo chiamò Set. 4Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. 5L’intera vita di Adamo fu di novecentotrenta anni; poi morì. Lamec aveva centoottantadue anni quando generò un figlio 29e lo chiamò Noè, dicendo: “Costui ci consolerà del nostro lavoro e della fatica delle nostre mani, a causa del suolo che il Signore ha maledetto”. 30Lamec, dopo aver generato Noè, visse ancora cinquecentonovantacinque anni e generò figli e figlie. 31L’intera vita di Lamec fu di settecentosettantasette anni; poi morì. 32Noè aveva cinquecento anni quando generò Sem, Cam e Iafet.

Commento

Se volete potete leggervi tutto questo capitolo con tutti i nomi e le generazioni e le età. Io ne ho messo solo un pezzo. E ho semplicemente messo il momento della nascita di Noè. La genesi costruisce la struttura della vita e della salvezza sulle generazioni. È fondamentale avere una generazione alle spalle e sapere che ce ne sarà una dopo di noi. Insomma senza generazioni la bibbia non può vivere, ma non può vivere nemmeno l’uomo. La funzione principale di una genealogia è quella di evitare che la memoria storica delle gesta di un popolo, nel nostro caso Israele, venga inghiottita dal fiume dell’oblio; Le genealogie sono un tentativo di garantire e salvaguardare l’identità etnica del popolo d’Israele a fronte di una situazione che ne metteva a rischio la sua stessa sopravvivenza, come popolo ancor prima che come nazione. Altra funzione è quella di collocare una determinata famiglia o un determinato popolo nel grande alveo dell’intera umanità, stabilendo delle relazioni che possiamo genericamente definire di ‘solidarietà’. Tale esigenza è intrinsecamente legata alla prima, nella misura in cui la difesa della propria identità etnica non può prescindere dalla precisa individuazione e dal conseguente riconoscimento di quella altrui.

Preghiamo

Preghiamo le famiglie

2 pensieri su “venerdì 14 gennaio

  1. Elena

    Ogni famiglia ha le sue radici, radici importanti che permettono il dipanarsi di storie, di vite, di relazioni, di intrecci, di universalità. Considerare tutto questo mi fa leggere il mio appartenere al mondo intero e all’intera umanità, come un minuscolo granello di sabbia, ma parte di un tutto che ha una storia. Guardo i miei figli e molti dei miei nipoti e mi chiedo se sarò mai nonna o prozia dei loro figli e penso a come sono stati fortunati tutti quei bambini che hanno avuto famiglie verticali e orizzontali numerose. Io sono fortunata, ricordo storie e racconti, i miei figli hanno conosciuto e amato alcuni dei nonni e hanno relazioni e storie ricche e variegate come ricami preziosi. Leggere come poi le storie si legano, si intrecciano, si annodano è ancora più bello e allarga davvero lo sguardo sul mondo: ne escono esperienze di duro lavoro, di migrazione, di incontri in paesi lontani, di cucine esotiche, di culture e colori mescolati…. Ne esce qualcosa di universale, caro a Dio ad ogni latitudine.

    Rispondi
  2. sr Alida

    Al di là di ogni realtà è apparenza negativa e sofferta, il tesoro che vi è nascosto in ogni storia è generazione, mi prende la parola generare e somiglianza… Divenire figli e a nostra volta generare vita, fede, amore… bene….. solo nel Signore può essere così… Mi unisco alla preghiera per le famiglie, che tutti possiamo scoprire il tesoro dell’amore del Padre in Gesù, e in Sua madre Maria.

    Rispondi

Rispondi a sr Alida Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.