venerdì 12 gennaio

di | 12 Gennaio 2018

lettera ai romani Rm 13,1-7                                                                          1Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite. Infatti non c’è autorità se non da Dio: quelle che esistono sono stabilite da Dio. 2Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono attireranno su di sé la condanna. 3I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male. Vuoi non aver paura dell’autorità? Fa’ il bene e ne avrai lode, 4poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora devi temere, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi fa il male. 5Perciò è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza. 6Per questo infatti voi pagate anche le tasse: quelli che svolgono questo compito sono a servizio di Dio. 7Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi si devono le tasse, date le tasse; a chi l’imposta, l’imposta; a chi il timore, il timore; a chi il rispetto, il rispetto.

Commento

L’uomo nuovo che nasce dalla grazia fa i conti anche con le realtà terrene: il potere, l’autorità, le tasse, la giustizia. Il cristiano non è neutrale rispetto a tutte queste questioni. Tra l’altro è chiamato a fare i conti con esse sempre, ogni giorno. la premessa è che Paolo era cittadino romano, aveva una doppia cittadinanza, ebrea e romana. E in un certo senso guardava con interesse la grande capitale dell’impero Roma, tanto da arrivarci come ultima tappa del suo viaggio, nella speranza di annunciare il vangelo proprio nella grande città. In realtà qui vi troverà il suo martirio. Forse allora si capiscono un pò meglio le parole di oggi, dove Paolo sembra elogiare il potere romano. Come attualizzare questa parola? Sappiamo che in ogni caso il cristiano è sottomesso ad una autorità  e alle sue regole. Ma Paolo fa un salto di qualità enorme: pone il primato della coscienza su tutto. a decidere tutto è il confronto e il giudizio tra bene e male. In questa direzione, anche il temere o non temere l’autorità è sottomesso al fare il bene o fare il male; è di grande spessore e certamente espone la stessa vita del credente all’ipotesi di pagare personalmente il dettato della propria coscienza, e  più globalmente la scelta cristiana per il bene donato al mondo dal Signore.  Dunque, sono le “ragioni di coscienza” che chiedono al cristiano la sua sottomissione all’autorità, come le stesse ragioni gli chiedono di non accettare in nessun modo quello che la coscienza cristiana giudicasse essere un male. E le tasse bisogna pagarle! Senza le cattive ragioni di esenzioni e diritti motivati dalla particolare eticità delle imprese. E’ meglio pagare senza pretendere. Almeno nel nostro tempo e nel nostro mondo.

Preghiamo

Preghiamo per Letizia.

3 pensieri su “venerdì 12 gennaio

  1. . Elena

    Dare a ciascuono ciò che gli spetta è civiltà e senso comune. Agire secondo coscienza, pur accettando l’autorità e ciò che ne deriva, è un atto anche di libertà, è coraggioso, che impone il senso di responsabilità civile e personale. Dacci, Signore, coscienze libere e responsabili.
    Preghiamo anche per Gigi, sottoposto oggi ad un intervento molto delicato …

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  2. srAlida

    L’oìuomo nuovo nasce dalla grazia e fa i conti con le realtà terrene .Nelle vicende umane necessita sempre lo sguardo verso il cielo ,per scegliere il e il bene comune,scorgendo nelle mediazioni umane quella divina .Prego con voi per Letizia e Gigi e per le intenzioni di ciascuno ,prego per le situazioni famigliari difficili ..Vi ricordo in questi giorni che non posso seguire le meditazioni per un corso in casa nostra a Roma sulla pastorale vocazionale ,una preghiera per i giovani e per noi Grazie !

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  3. sr Rita

    Preghiamo per chi ha autorità e per chi si serve dell’autorità. Preghiamo per chi si impegna nella pastorale giovanile-vocazionale anche attraverso la partecipazione a incontri di formazione. Che lo Spirito sia con tutti noi.
    Una preghiera per Maria, la mamma di due signore di Sao Paulo, che stiamo ospitando in casa per assistere la mamma in gravissime condizioni.

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