umile profezia

di | 14 Gennaio 2022

Ci ho pensato un sacco in questi giorni… quale può essere la virtù principe da coltivare di questi tempi. Di fronte a tutto quello che stiamo vivendo che cosa tenere stretto? Quali sono le armi che possiamo affilare per vivere questi giorni difficili? Qui in coop, a scuola, in ospedale, al lavoro, nelle nostre comunità. Quali atteggiamenti assumere? Ieri mattina presto me ne stavo in silenzio a pensare e a meditare e come un mantra ad un certo punto è comparsa la parola umiltà. E ritornava, più la cacciavo via, più lei ritornava. Umile profezia. Ecco la virtù principe da coltivare di questi tempi. L’umiltà. Noi abbiamo creato gli umiliati e le umiliazioni, ma questo è il lato negativo, brutale dell’umiltà. L’umiltà è la giustizia che riscatta l’umiliato, che ridona dignità allo scarto. L’umiltà fa tutto questo abbassandosi a livello dell’umiliato. Non voglio essere umile, voglio riscattare tutti gli umiliati della terra. Così dobbiamo vivere questi giorni. Non umiliando qualcuno a causa delle nostre idee, ma umilmente e generosamente a servizio degli umiliati della terra. Mi viene in mente il padre della parabola del figliol prodigo che quando vede tornare suo figlio non lo umilia, ma lo innalza. Di questi tempi in cui tutti hanno una parola su tutto è meglio lavorare per riscattare e sostenere gli umiliati, facendo intravvedere a loro sentieri di bene e di bellezza. Cosa da fare ogni giorno in umile silenzio. L ’umiltà che salva non consiste nell’abbassare noi stessi (dietro gli auto-abbassamenti si nasconde spesso molto orgoglio), ma nell’innalzare gli altri che sono stati abbassati. Tutti coloro che sono presidenti, coordinatori, dirigenti, primari, politici e tutto il resto dovrebbero fare un corso non solo sulla leadership e altro simile, ma sull’umiltà. Con due parole che prendo dal papa: grazie e scusa. Umiliante per un dipendente chiedere sempre scusa, quasi doveroso per lui ringraziare. E il dirigente?  Sembra quasi un atto di bontà il grazie e la scusa il massimo della gentilezza. Ma non è così che funziona. L’umiltà del grazie e delle scusa esce da ogni dimensione e ruolo ed entra nell’unico spazio che è congeniale all’umiltà: il senso dell’umano. Ti ringrazio e ti chiedo scusa non per magnanimità, ma perché tu sei parte dell’umanità e io sono parte della medesima umanità. Profezia dell’umiltà che sta in un grazie e in uno scusa

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