ti regalerò una rosa

di | 20 Maggio 2021

quel ti regalerò una rosa è il titolo di una nota canzone di Cristicchi. Il 17 maggio giorno in cui abbiamo ricordato don Roberto, la prima rosa della pianta che abbiamo portato dall’agro a Rosciano è fiorita. Un piccolo regalo di don Roberto. Non è proprio di questo l’argomento di cui vi voglio parlare oggi, o forse anche sì. Ti regalerò una rosa. Ieri abbiamo messo in evidenza come la regola santa e sacra del dono non è connaturale all’uomo, non gli appartiene di natura e che tale regola del dono è più una conquista, un allenamento, un’arte da affinare giorno dopo giorno. Ogni tanto, quando mi trovo a parlare nei gruppi faccio questa domanda: se qualcuno ti regala una rosa cosa fai? Le risposte sono: la metto in un vaso, tengo controllata l’acqua, sto attento che non si rovini. tutte risposte legate all’efficienza, ad un fare subito qualcosa. Tutte risposte giuste e tutte risposte sbagliate insieme. Mi par di vedere la faccia del mio amico Virgilio che dice: ecco vediamo dove arriva. Arrivo ad una cosa molto semplice: la prima cosa che faccio quando ricevo una rosa è dire grazie a chi mi ha regalato la rosa. A sì è vero risponde qualcuno, ma è scontato…. È così scontato che non lo dichiariamo. Se non sta nel cuore il grazie per un dono, è molto formale. Ci hanno insegnato per buona educazione che si deve dire grazie e prego. E tanti di noi sono persone educate e dicono grazie e prego. Io non sempre me ne ricordo. Forse che non sono educato? Non credo. Forse è perché non ho portato dentro il mio cuore questa parola grazie e non ho portato nel mio cuore quella regola del dono che è la generosità del dare e la capacità di ricevere con la medesima gratitudine. La regola del dono non soltanto prevede che il dono è unidirezionale, cioè non chiede niente in cambio, è puro dono. La regola del dono prevede un cuore grato, pieno di gratitudine, di gratis. Qui ci vorrebbe un matematico che viene in soccorso alla mia ignoranza in materia che si inventa un’equazione del dono dove gli elementi che entrano in gioco sono dono, gratis, grazie, ascesi. Non credo però che si possa pensare ad un’equazione del dono, perché il dono è un mistero che si svela solo quando lo si pratica con costanza e fedeltà. Quindi il dono va incontro non ad alcuni elementi matematici, ma al mistero che è la vita umana e a quanto di umano ciascuno è disposto ad esercitare nella propria esistenza. Non è calcolabile il dono. Si esercita o non si esercita. Poi ciascuno sceglie la misura con cui donare. Forse il miglior commento a tutto quanto ho scritto io in maniera confusa è questo pensiero di Dietrich Bonhoeffer “ Nella vita ordinaria noi raramente ci rendiamo conto che riceviamo molto di più di ciò che diamo, e che è solo con la gratitudine che la vita si arricchisce.”

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