
Leggo di mille questioni, di mille opinioni, di mille possibili soluzioni. leggo di mille possibili pareri e insieme di mille iniziative. Non riesco a seguire il flusso di tutte queste riflessioni e indicazioni e iniziative. Se guardo alla giornata appena trascorsa potevo essere in tanti posti diversi per tante cose diverse. Potevo leggere di mille articoli e poi farmi un’opinione informata su tutto. Ma non l’ho fatto. E ho scelto di fare quello che potevo fare, quello che era importante fare. E ho scelto di leggere quello che mi sembrava importante partendo dalla mia sensibilità, dal mio modo di vedere le cose. non è tanto questione di scegliere, quanto questione di mettere insieme tanti pezzi diversi. In tutto questo fluire di cose, di informazione, di iniziative a favore o contro la pace vedo come due estremi che non mi piacciono. L’estremo di chi vuole a tutti i costi fissare un’opinione, un’idea, un informazione e renderla assoluta, di conseguenza diventa ideologia e andare a tutti costi alla ricerca del consenso su quell’idea sfruttando tutte le occasioni. Metto in questa posizione chi va ad Assisi a parlare pubblicamente di Francesco come uomo di pace e non è capace di dire di no all’aumento della produzione e vendita di armi, anzi favorisce questo commercio. E la seconda posizione è quella di polarizzate tutte le posizioni senza cercare un dialogo, ma generando sempre nuovi conflitti. Sono i due estremi che vedo oggi: l’ideologia di un pensiero, la polarizzazione delle idee e delle azioni. In questo modo non se ne esce più
Dal fluire di tutte queste notizie e pensieri, l’attesa del ritorno di Dario e dei componenti della flotilla, il trattato di pace, le armi che non tacciono, i nostri politici che parlano e sparlano, chi tace da sempre e sgrana rosari, il dolore di chi soffre perché vive la guerra, mi viene da allontanarmi e gli chiedo ” Signore dove sei? Perché ci hai lasciati soli nella tempesta?” .
Forse solo il silenzio e la preghiera possono darci una risposta.
Buon lunedì a tutti. 🙏🏼