spiraglio

di | 10 Ottobre 2025

E pace sia, mi viene da scrivere. Un’unica speranza: che per un po’ si fermino i bombardamenti, che per un po’ arrivi cibo e medicine e tutto quello che serve per vivere, che per un po’ i bambini non debbano più sentire il terribile rumore delle bombe, che le mamme possano accudire i loro figli, che i papà possano cercare casa. Per un po’. Fino a qua mi posso trovare d’accordo. Ma è tutto il dopo che non è chiaro. Qualcuno mi dice intanto prendiamo questo piccolo spiraglio di pace. Io questo non lo chiamo spiraglio di pace, ma spiraglio di tregua armata. La pace è un’altra cosa. Ed è qui che mi fermo nella mia riflessione e speranza di pace. Oltre non vado. vedo invece quello che manca: la dignità di un popolo, quello palestinese che nemmeno è stato convocato, che non ha mai detto la sua, che non esiste e che nei piani futuri rischia di scomparire. Vedo una tregua che fa vincere il più forte e non invece le ragioni del dialogo. che ne sarà di quella terra, di quella gente, di quella storia e cultura? Questo è il vero tema. Una piccola tregua per far respirare chi soffre, ma il futuro che vedo non è per far vivere un popolo, ma per affermare la legge di chi domani si sentirà il più forte. Il futuro secondo me non è incerto, ma segnato. Ed è segnato dalla forza del forte. e spero davvero che non venga in mente a qualcuno di dare il premio Nobel per la pace a quell’uomo di nome Trump altrimenti davvero il futuro non è in mano a chi cerca la pace, ma è in mano al più forte.

3 pensieri su “spiraglio

  1. Betty

    Ho lo stesso sentimento. Ieri mi sentivo sbagliata a non “esultare” di gioia per la “tregua” raggiunta. Ma hanno detto : “ma non vedi che anche i palestinesi esultano?”. Non posso sapere con certezza cosa provino loro, ma penso che sapere anche solo che non devi temere ogni secondo per la tua vita sia per le bombe che per la fame, penso sia motivo di gioia sfrenata. Quindi certo che saranno felici. C’è chi dice che chi non festeggia per questo risultato o è perchè è stato raggiunto da Trump (quindi per odio per lui e chi con lui) o per “partito preso” vista la parte politica. Per me non è cosi, anche se vedo purtroppo sempre con occhio critico tanto di cio che arriva dall’America. Ma come dici tu don, c’è in ballo mezzo mondo, ma i palestinesi non sono stati mai interpellati. Tirati in ballo di qua e di la sempre come “causa” ….per ingraziarsi i possibili elettori /favori da occidente ad oriente. Davvero è incerto il loro futuro e le mire political/economiche/espansionistiche che che ci sono in mezzo a tutto questo.
    Spero allora che L’UMANITÀ che è scesa in piazza (e anche qui c’è sempre qualcuno che sale sul carro….svilendo e offuscando malamente chi invece lo ha fatto davvero avendo a cuore la sorte di milioni di persone sofferenti) sia vigile anche sul futuro della Palestina, perchè non è solo da ora che è un popolo oppresso. Ma ce ne eravamo dimenticati o non eravamo interessati per “n” motivi.
    Sono felice ?…..quasi.
    Il nobel per la pace, come ho letto da qualche parte, lo darei ai bambini di Gaza, che nonostante tutto hanno ancora il coraggio e la forza di ridere e saltare, non “se Dio vuole”……….ma perchè Dio E’ in loro.

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  2. Lupetto

    Il dramma di questa tregua armata è chi si è seduto intorno al tavolo: Israele (parte in causa) e Hamas ( i terroristi che hanno dato il via a questa ultima guerra e che non rappresentano il popolo Palestinese). Appunto ma chi rappresenta questo popolo? La speranza che ANP si carichi di questa responsabilità e non si tiri indietro. I due popoli per vivere in Pace devono affrontare con forza e determinazione, credibilità l’obiettivo a cui sono stati chiamati. Dobbiamo pregare per questo, cercare le colpe o rincorrere la propria verità non porta da nessuna parte.

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