Anche oggi un versetto di un salmo eccolo: Il SIGNORE è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? È preso dal salmo 26 versetto 1. Ecco la versione di Bose: il signore è mia luce e mia salvezza di chi avrò paura. E poi quella di Turoldo. Mia luce, salvezza mia è Dio: di chi devo avere paura. Non sono uno che ha dimestichezza con le lingue, ma tra timore e paura preferisco paura. S, è vero a volte le paure ci prendono forte e non ci lasciano in pace. il rischio vero è che mi adatto alle mie paure, ai miei timori. All’inizio provo a lottare, poi incomincio a dire che non c’è niente da fare e alla fine mi adagio sulla paura. Che poi sulla paura non ci si può adagiare, la si subisce e basta. E allora invocare e credere che il Signore è mia luce e mia salvezza non è solo cosa buona, ma è proprio la salvezza della vita. Succede anche che in questa rassegnazione alla paura, quando qualcuno mi dice che il tempo difficile è finito, io non ci credo ancora, io rimango nel mio tempo. Il Signore è mia luce, si bella cosa, ma io rimango nella mia paura. E allora per uscire da qui serve la preghiera seconda, per vedere una buona luce anche nel mio dicembre serve la preghiera atto di fede. Mi affido a Te. Mi riaffido a Te. Sento che Tu non mi stai portando al male, ma al bene, sento che Tu non mi stai chiudendo nella paura, ma puoi far tornare la luce. Se la preghiera prima è un’invocazione, la preghiera seconda è l’affidamento. Il dare credito al fatto che se dico di sì alla vita, alla luce, alla salvezza questa arriva veramente. La preghiera prima dell’invocazione è necessaria, la preghiera seconda dellafede è altrettanto necessaria. Anzi la preghiera di affidamento completa la prima. La preghiera che si fida da forma compiuta alla preghiera che invoca. Si, io invoco la luce e mi fido che il Signore è la mia luce e mi salva da ogni mia paura.