spazio bianco

di | 11 Giugno 2021

Leggo dal giornale: “vedere la terra dallo spazio cambia il tuo rapporto con il pianeta, con l’umanità”. La notizia m’ incuriosisce e mi leggo tutto l’articolo. Capisco subito che la cosa non mi affascina, anzi mi innervosisce. La frase è pronunciata da J Bezos l’uomo più ricco del mondo. Di fatto ha deciso con degli amici ultramiliardari di farsi un giretto nello spazio con una navicella spaziale. Costo dell’operazione milioni di dollari. Lo racconto ai ragazzi a tavola e la risposta che mi torna indietro è, ma lui può perchè è l’uomo più ricco del mondo e fa bene a fare così. Per inciso penso che per me il buon J. Bezos non riuscirebbe nemmeno a mettere via uno straccio di stipendio, infatti in un anno penso di aver comprato un misero pacchetto da Amazon e spero di migliorare ancora e di non comprare più niente. Si può vivere anche senza tutti i pacchetti Amazon. Ma torniamo al nostro volo spaziale, a quel color bianco che sarà il nostro futuro. Questi uomini ricchi fuori misura sono così bravi a contarla su che riescono a far diventare umanitaria e romantica una gita da milioni di dollari nello spazio. Dicono che lo fanno per gli altri, stanno facendo le prove, perché il nostro pianeta sta diventando inabitabile e quindi bisognerà prepararsi ad andare su un altro pianeta, magari su Marte. Sono proprio bravi, stanno pensando a noi. stanno pensando a costruirci uno spazio bianco, nuovo, bello e loro sono le cavie. Ma come sono generosi!!!!  Sono strambe teorie, che mi fanno arrabbiare. Un pacchetto di amazon è l’esempio  classico di un consumismo vuoto: tra plastica, imballaggio, trasporto, consegna costa di più che andare a fare la spesa dal mio amico Walter che mi da ancora il buon sacchetto di carta. Certo se compro da Amazon spendo meno, ma il costo imposto all’umanità per questo viaggiare di miliardi di pacchi è un costo altissimo che tutti stiamo pagando: inquinamento, tasse non pagate (e si perchè ste uomini generosi di tasse ne pagano gran poche rispetto alla loro ricchezza) sfruttamento del lavoro. e non parlatemi di costo zero.  il mio portafoglio ci risparmia, l’umanità ci rimette. Quando saremo zona bianca cercherò di stare attento al mio portafoglio, ma anche alle sofferenze del mondo. E vorrei dire al buon Bezos e compagnai il giorno che saranno nello spazio a fare le prove per impiantare una fabbrica su Marte e non per essere generosi con noi, di guardare a quel povero che cerca di trovare una medicina, a quelle città inquinate anche dai suoi furgoni che portano in giro i mitici pacchetti, a quelle madri e padri che piangono il loro figlio malato e quel bambino morto in mare perché cercava di scappare dalla fame e dalla guerra. Non mi illudo che Bezos possa vedere tutto questo, perché sarà intendo con i suoi amici spaziali a sorseggiare del buon champagne che deve costare centinai di migliaia di dollari, lassù nello spazio, e quando scenderà a terra dirà tutto felice: noi siamo in pionieri del vostro futuro, vi stiamo preparando un posto su Marte. Ma io non lo voglio un posto su marte! Io amo la mia terra!

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