sogni pratici

di | 27 Luglio 2021

Uno dei più grandi sognatori che la storia ha conosciuto è stato Giuseppe, il fratello più giovane venduto dagli altri fratelli ad una carovana di mercanti che andava in Egitto. Qui divenne grande e non fu solo sognatore, ma anche interprete di sogni e per questo divenne consigliere del faraone. Dove sta la sua grandezza? Come prima cosa l’arte di Giuseppe non è quella del mago, ma quella del profeta. I suoi sogni e le sue spiegazione non sono roba da indovino, ma da uomo che interpreta la vita e il mondo attraverso gli occhi e le parole di Dio. Questo mi porta a dire che anche noi dobbiamo imparare quell’arte di stare di fronte al mondo e all’umanità non come degli intellettuali, dei maghi o roba simile, ma come degli umili saggi che vivono dello stesso sguardo del creatore che è lo sguardo della vita da amare e da costruire.  Noi oggi vogliamo spiegare tutto con la scienza, anche i sogni. Infatti abbiamo la famosa interpretazione dei sogni. Il mondo antico, quello di Giuseppe il sognatore, si muoveva su altro registro: quello simbolico, registro che noi un po’ abbiamo perso. Qui per simbolico intendo un qualcosa che va oltre la praticità della vita, che arriva la dove vi è l’invisibile della vita stessa. Giuseppe nei suoi sogni e nelle sue spiegazioni arrivava al cuore della vita, arriva all’invisibile della vita. Forse oggi ci mancano anche degli interpreti dei sogni che lo fanno non per mestiere, ma per dono. Ci mancano persone che accompagnano nella vita in maniera gratuita e allora il sogno e la sua spiegazione alla fine rientra ancora in quelle categorie che l’economia chiama profitto. In questo modo perdiamo lo sguardo sull’ infinito, lo sguardo che va oltre, lo sguardo simbolico. Faccio un esempio: Il mondo educativo (scuola, università, formazione) dovrebbe essere molto più popolato di  persone sagge che sanno ascoltare i giovani e interpretare i loro sogni per gratuità e non per professione. Ci sono ancora due caratteristiche del sogno di Giuseppe. I suoi sogni insegnano l’arte della bellezza, della poesia, dell’incontro e del perdono. Sognare per accedere alla bellezza, alla relazione, al perdono. E per finire i sogni di Giuseppe, sognatore dell’invisibile, risolvevano problemi pratici. Il sogno non era un buon e bel pensiero, ma proprio perché aveva uno sguardo oltre, sapeva anche trovare la giusta saggezza per risolvere i problemi quotidiani della vita. Quanto ci mancano sognatori come Giuseppe e quanto vorrei sognare come Giuseppe.

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