rispetto all’altro giorno ieri la prospettiva cambia. Sempre la stessa identica stanchezza, ma ci sono dei piccoli miracoli. Cose che si sistemano, ragazzi che prendono decisioni, che provano, che tentano qualcosa di bello. Lo raccontano a tavola. Ognuno la sua piccola storia fatta di piccole conquiste. Mi rimane solo una cosa che mi fa arrabbiare. Siamo stati a Brescia con Mounir per il suo permesso di soggiorno, adesso facciamo un altro ricorso, ma la burocrazia è veramente micidiale. Comunque i sogni vanno proprio come la corrente alternata, come un coro che canta a due voci. Prima uno poi l’altro, prima giù, poi su, poi giù ancora e poi su ancora. Questo mi porta a fare una serie di piccole riflessioni. Non posso impuntarmi sui sogni, sognando un mondo diverso e non provare a fare qualcosa per realizzarli. Non posso pensare solo ai sogni belli, alle avventure della vita sempre belle, colorate. A volte sono brutte, grigie, stanche. prendiamo atto che funziona così e non ci sono altre strade. Altra cosa ancora è che devo fare tesoro di tutte le cose belle che succedono in me e attorno a me. Devo come meravigliarmi di quanto mi succede di bello attorno a me, devo imparare a vedere queste cose belle, ad apprezzarle. Forse anche la stanchezza fa parte di questo gioco. Se non sono stanco forse vuol dire che non ho dato il meglio di me. Nel vangelo si dice che dopo che i discepoli tornarono dalla missione che Gesù aveva affidato loro erano stanchi e Gesù non chiede i successi e gli insuccessi della vita, ma dice: andiamo a riposare un po’. Il testo dice così: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Ai miei ragazzi non chiederò solo cosa hanno fatto di bene o di male, ma chiederò anche come stanno, se sono stanchi e magari preparerò un buon pranzo per loro. Stiamo terminando i cre, non facciamo subito verifiche su come è andata, buttando addosso a loro tutte le cose che non sono andate bene, ma chiediamo loro come stanno e invitiamoli a riposare un po’, magari senza portarli a Gardaland come gita premio, ma concedendo loro un po’ amicizia conviviale da gustare insieme. Sono sicuro che quando sono così stanco qualcuno si prenderà cura di me, chiedendomi di riposare un po’
grazie don