silenzio vanitoso

di | 11 Novembre 2020

Ieri è stata una giornata complessa e magari anche un po’ da mandare tutto all’aria. E quindi anche questo discorso sulle rose e sul loro silenzio vanitoso è un po’ come segnato dalla giornata non proprio delle migliori. Non ho mai avuto un buon rapporto con le rose. Non mi hanno mai preso come fiore.  So che sono belle, ma mi danno l’idea del vanitoso. So che sono profumate, ma mi danno l’idea della bellezza costruita. Preferisco il ciclamino, la primula, il crocus, il narciso. Anche il geranio mi soddisfa di più. ma queste rose che vedete nelle foto sono speciali. Vengono dall’Agro. le aveva piantate il buon Walter. Ma forse l’origine è più lontana ancora. Forse arrivano da quando il buon don Roberto ancora camminava per l’Agro. e quindi non sono altro che rami e fiori antichi. Quando erano all’Agro la Olga la domenica ne prendeva una, la metteva in un vaso e diventava il fiore per la messa domenicale. Quando sono andato via dall’agro mi sono portato via il ramo di rose con le sue radici e mi sono detto: le trapianto a Rosciano così, come ricordo, ma soprattutto per la paura che qualcuno le poteva sradicare e buttar via. Non c’è mai attenzione alla memoria grata, tutto deve essere nuovo, salvo poi dire nelle celebrazioni di rito che si sta salvaguardando la memoria dei grandi uomini che erano tutti grandi, ma dopo quando tutto è finito. Non ci credo proprio a questa roba qua, mi sa tanto di ipocrisia per fare quello che si vuole. Comunque le rose sono arrivate a Rosciano. Le ho piantate e poi mi sono detto:  sono sicuro che non ci stanno, seccheranno nel giro di poco tempo. Non sono un grande giardiniere e ortolano. E poi sono un gran casinista. E quindi seccheranno subito.  Ed invece dopo 2 anni sono ancora qui e sono fiorite durante tutta l’estate. Ed anche in questi giorni di caldo insolito stanno continuando a fiorire. A questo punto il silenzio di questi giorni poteva suggerirmi: sei stato bravo don Sandro, ma guarda che belle rose. Come le rose che ho definitivo vanitose, anche io mi vanto della mia piccola opera. Guardo ancora alle rose, vorrei dire le mie rose, ma non ci riesco perché sono le rose di don Roberto, immagino lui che cammina all’agro, che guarda le rose e dice grazie. E niente di più. Torna in casa, fa un sorriso e dice a tutti: guardate che belle le rose fiorite. È vero, pensare alle rose come vanitose è un giudizio, pensare alle rose e dire grazie è l’azione che rende viva la vita. Care rose del Roberto e che siete un po’ anche mie, non siete vanitose, ma belle, e chissà che guardandovi ogni  giorno io possa imparare non la vanità del come sono stato bravo, ma l’umiltà del grazie. Grazie rose di don Roberto, grazie rose dell’agro siete proprie belle.

2 pensieri su “silenzio vanitoso

  1. Tiziana

    Grazie x questa preziosa testimonianza…. non ho avuto il piacere di conoscere Don Roberto…. ogni Consacrato è Dono di Dio…lui lo era in modo particolare … La rosa è un fiore gradito a Maria….. anch’io ne ho trapiantate, quando le colgo salgono preghiere x chi me le ha donate….. le loro anime gradiranno il nostro vivo grazie ad un fiore coltivato con amore che profuma di Lode al Cielo

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