senso pratico

di | 4 Ottobre 2022

Ci sono persone che hanno un senso pratico innato, qualcuno invece ha il senso pratico  innato, ma non lo esercita mai e quindi alla fine rimane senza senso pratico. E poi ci sono alcuni che per tanti motivi non hanno senso pratico. Non è che è un male non avere senso pratico, forse questi si stanno esercitando in altre facoltà, forse hanno altre qualità innate. Io come sono messo. Ritengo che per tanti anni, per motivi che non sto a raccontare ho esercitato gran poco il mio senso pratico. Forse non sono stato aiutato ad esercitarlo perché tanti altri ritenevano che io dovevo esercitarmi in altro, come per esempio un grande esercizio di studio. A parte che anche lo studio richiede un buon senso pratico perché si tratta di saper organizzare al meglio la materia che si deve studiare. Ho incominciato ad esercitare il mio senso pratico quando mi sono sganciato da tutti quelli che non vedevano in me capacità pratiche. Ma che fatica allenarmi dopo che per troppo tempo non lo avevo mai fatto, o peggio ancora avevo fatto tutt’altro. Ma soprattutto che fatica avere in me quella fiducia che mi permette di dire a me stesso ce la posso fare a risolvere quel problema pratico. E si, perché ritengo che in me è proprio una questione di fiducia, di stima, di forza interiore che mi fa dire ce la posso fare. Appoggiarsi sempre agli altri per risolvere problemi pratici non è collaborazione, ma sfiducia in se stessi e allora ricorro agli altri.  Ma che cosa è il senso pratico. Vedo di narrarlo così. È come una conoscenza, un’abilità pratica che mi permette di districarmi in mezzo ai piccoli problemi della vita quotidiana. Il senso pratico non ha bisogno di grandi ragionamenti, ma di intuizioni geniali, di accorgimenti pratici. È la pratica che mi permette di usare con naturalezza un auto, un attrezzo di lavoro; è la pratica che mi permette di saper utilizzare e fare cose meravigliose con poche risorse. Ed io sapete quanto invidio chi ha questo senso pratico! Io che vengo dal mondo dello studio devo fare il doppio della fatica per essere pratico. Mi sembra che posso declinare anche in un altro modo questo senso pratico. In un modo che mi si addice meglio. Non siamo nell’ordine solo della capacità e della naturalezza di risolvere problemi con praticità, ma anche nell’ ordine dell’agire. Chi ha senso pratico agisce a costo di sbagliare, prova a fare qualcosa, non si mette in attesa di una possibile risposta o soluzione. In questo caso io penso di essere un tipo che ha molto senso pratico, perché tento di agire sempre, non mi fermo, non attendo, diciamo che ci provo. Il senso praticoè legato all’azione e non all’attesa di un futuro migliore.

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