
“poi un girono arrivammo davanti ad una terra bellissima. Io e mio nipote Lot ci guardammo negli occhi per decidere chi doveva entrare in quella terra.” “che criterio avete utilizzato per decidere, anche perché non c’era spazio per tutti in quel piccolo pezzo di terra?” quante volte ci siamo trovati di fronte a tale dilemma: di chi è quel pezzo di terra, chi deve entrare e chi deve uscire. Facciamo due stati per due popoli e via dicendo. Sono storie che conosciamo bene. Si chiamano occupazioni. Mi serve quel pezzo di terra e quindi me la prendo. “io e Lot non volevamo arrivare allo scontro, alla guerra per decidere chi doveva entrare in quel pezzo di terra. dovevamo trovare un criterio che dava la possibilità di continuare a vivere in un possibile accordo e non in un perenne conflitto” “ e quale è stato il criterio?” Abramo risponde così: “ io ero il più ricco e il più forte e potevo imporre la mia ricchezza e la mia forza. Ho guardato quella terra, ho guardato lontano verso il deserto e non mi sono detto questa terra è mia. Dopo un lungo dialogare e discutere con Lot, fuori dalla tenda, ho deciso così: scegli tu: se vuoi fermarti qui in questa terra che hai davanti o se vuoi continuare a camminare ancora.” “allora dopo un lungo dialogo e discussione di fatto hai ceduto a tuoi nipote Lot. Ha vinto lui insomma” Abramo mi guarda e mi dice: “io non la vedo così. mi sembra invece che il criterio che abbiamo usato è stato il dialogo, il confronto vero. Ma soprattutto abbiamo usato un criterio: mettere al di sopra di tutto l’amicizia, la lealtà, il legame che deve rimare saldo. Ha vinto l’amicizia non la forza” “e poi cosa hai fatto? “ho semplicemente ripreso il mio cammino.
A volte il tentativo di dare consigli, diventa un modo invadente di essere nel mondo..un modo un po’ invasivo che sembrerebbe presumere di sapere ciò che è meglio per l altro…a volte è bene che le cose facciano il loro percorso..a volte è bene mettere da parte il nostro bisogno di dare consigli per sentirsi un po’ “importanti”..un po’ visti