Posso provare a guardare la questione della mitezza anche da un altro punto di vista. A volte le giornate vanno guardate da diversi punti di vista. Non c’è solo quello che mette addosso l’ansia, la tristezza, a volte la rabbia. A volte ci sono altri punti di vista che rendono meno dura la realtà che si vive ogni giorno. tale realtà non viene cancellata, ma lo sguardo diverso mi permette di affrontare il tutto in maniera nuova, forse più serena. Non voglio dire che tra ieri e oggi è tutto cambiato. Le cose, le storie, le vicende da affrontare sono identiche, ma lo sguardo può essere nuovo. Mi domando come posso affrontare la questione della mitezza. E allora mi rivolgo alla parola sacra, alla bibbia, mio strumento e libro di ispirazione quotidiana. Un primo elemento interessante è che per essere uomo mite devo decidermi per una serena fiducia e un deciso abbandono al Padre. Se è vero che in lui io posso trovare vita, in lui e in lui solo io posso trovare la giusta mitezza. Di fatto il primo mite è il Signore. Ed io vivo di un atto di fiducia nei suoi confronti. Quando dico che posso guardare le vicende quotidiane con uno sguardo diverso forse intendo proprio questo: un atto di fiducia nel Signore mi aiuta a vedere la vita con sguardo nuovo, un atto di obbedienza a Dio può aiutarmi a guardare in maniera bella anche le situazioni più confuse. C’è un secondo dato che la scrittura mi rimanda: la parola sacra parla di saggia mitezza. Siamo nella lettera di san Giacomo apostolo. Saggia mitezza. Si tratta di mettere insieme le due parole: mite e saggio. Si tratta di imparare ad essere saggio nel saper affrontare, valutare e gestire le varie situazioni della vita. E forse tale saggezza è proprio dell’uomo mite. Il saggio è il mite. Come vorrei essere obbediente al Signore, come vorrei essere saggio e mite insieme. il tutto per avere uno sguardo nuovo, bello, positivo sulla vita e sul mondo. So che ci provo ogni giorno, ma chiedo la grazia, il dono di non demordere mai in questo cammino.