sabato 9 aprile

di | 8 Aprile 2016

home2Marco 6,17-20                                                                                                  

17 Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. 18 Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». 19 Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, 20 perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.

Commento

Lo stiamo leggendo un poco alla volta questo racconto del martirio di Giovanni Battista. Questo per cercare di coglierne la drammaticità e la ricchezza dei suoi contenuti. Giovanni rimprovera Erode per il suo comportamento circa il suo legame con Erodiade. Non è solo un problema di ordine morale, ma di riconoscimento della grandezza e della preziosità della relazione tra uomo e donna, che non può essere banalizzato a logiche di piacere o di potere come fanno i due. Marco custodisce, unico tra gli evangelisti, questa memoria particolarmente delicata e importante circa l’atteggiamento e il sentimento di Erode verso il Battista. E’ molto interessante il doppio livello dei pensieri e degli avvenimenti. Erode “aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodiade”, ma, più profondamente, “temeva Giovanni”. Questo timore sembra vicino allo stesso “timor di Dio”, anche se in una persona come Erode si può pensare anche a superstizioni e a paure connesse con poteri magici e con fantasie leggendarie. Di fatto il testo ci chiede di prendere atto sia di un giudizio illuminato da parte di Erode – lo sapeva “uomo giusto e santo” – che lo portava a “vigilare” su di lui, dove questa vigilanza è espressa con un verbo di significato positivo e benevolo, sia di un suo atteggiamento profondo verso il Battista: “…nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri”. Però tutto quanto di positivo si può intravvedere nel comportamento di Erode, vedremo, verrà sacrificato al potere. In Erode tutto è sacrificato al potere: amore, amicizia, profezia, saggezza…… il potere corrotto si è come mangiato tutto.

preghiamo

preghiamo per il gruppo dei giovani di Dalmine che con entusiasmo provano a sperimentare la vita comune.

2 pensieri su “sabato 9 aprile

  1. sr Rita

    Chiedo una preghiera per Carlos, giovane di 28 anni che è ricoverato per gravissimo incidente. Ieri sera gli hanno amputato la gamba. Oggi la mamma, che in questi giorni è nostra ospite sostituendo la figlia Elisa che era qui da domenica,, ha dovuto portare l’arto al cimitero. Ci ha confidato: ho dovuto firmare ieri per l’amputazione della gamba. Oggi ho seppellito un pezzo di mio figlio. Sono qui sola in una città che non avevo mai visto. La famiglia dista 6 ore di pullman. Continua a piangere e pregare. Aiutiamo lei, la famiglia e soprattutto Carlos in quest’ora davvero dura.

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  2. sr.Alida

    Ci sono situazioni ,in cui è necessario solo pregare,come in quest’ultima…a cui mi unisco .Mentre chiedo al Signore di salvarci dal doppio atteggiamento di Erode,una preghiera ,per i ragazzi di Dalmine ,per la nuova esperienza..

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