sabato 8 gennaio

di | 7 Gennaio 2022

gen. 2,18-27

E il Signore Dio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda”. 19Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. 20Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. 22Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse:

“Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall’uomo è stata tolta”.
24Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.25Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, e non provavano vergogna.

Commento

Non è bene che l’uomo sia solo. Dio si accorge che l’uomo è solo. Possiamo dire così. È male che l’uomo sia solo. Non è cosa buona questa solitudine. E allora Dio fa un primo tentativo per alleviare questa solitudine. Conduce all’uomo tutti gli animali. Ma non trova nessuna creatura che può stare di fronte all’uomo, che può essere specchio dell’uomo. Fa scendere il sonno e da questo sonno esce la donna. Il grido di Adamo di fronte ad Eva è un canto di gioia unico: questa volta è ossa delle mie ossa, carne della mia carne. L’uomo canta l’amore, ma già in questo canto e in tutto quello che succede dopo Adamo fa i conti con la diversità. Pensa Adamo di avere qualcuno che è stata tolta da lui, che in un certo senso appartiene a lui. Ma non è così. La donna sta di fronte a lui nella sua diversità. Adamo sta dicendo ad Eva: tu sei me, tu sei come me. Eva fa capire che non è così. Qui si cela tutta la questione. Non credo che si tratti tanto di una questione di sessualità, ma di persone diverse chiamate ad incontrarsi. L’uomo non può dire di Eva tu sei mia. Al massimo può dire tu stai di fronte a me. La domanda che emerge non è quella della diversità sessuale, ma della diversità come persona che è ben più grande, più completa della diversità sessuale. La creazione dell’uomo e della donna è l’inizio dell’avventura della relazione umana. La grande paura è che la diversità possa diventare divisione e non più comunione. Sarà il dramma e l’avventura magnifica e drammatica insieme di tutta la storia dell’umanità.

Preghiamo

Preghiamo per l’unità del genere umano.

2 pensieri su “sabato 8 gennaio

  1. Elena

    Un aiuto che gli corrisponda. Ed ecco la donna, Eva. È pari all’uomo, non contrapposta, ma corrispondente, complementare. Uomo e donna, complementari per corpo e psiche. Ciò che Dio ha fatto è buono, ciò che esce dalle nostre teste, dalle nostre interpretazioni, dai nostri istinti non è sempre cosa buona. Prego per il genere umano.

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  2. sr Alida

    No posso che ammirare e gioire per come Dio ha creato il mondo, e il genere umano, neanche ci pensiamo di come siam opera sua, la perfezione di ogni cellula dentro noi. La capacità di relazione,pur in diverse espressioni…. Pregando per il genere umano, prego perché riusciamo a cogliere la diversità come dono.

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