sabato 7 aprile

di | 7 Aprile 2017

fiori Matteo 17,1-8

 1 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2 E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3 Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4 Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 5 Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi  è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». 6 All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7 Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8 Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

Commento

il capitolo 17 si apre con il racconto della trasfigurazione. Matteo in particolare mette in evidenza tutto quanto vi è di luminoso nel testo e nell’avvenimento raccontato da Gesù. il volto di Gesù è come il sole, e le sue vesti candide come la luce! Mosè ed Elia,”conversavano con Lui”: i due grandi protagonisti della rivelazione divina, Mosè per la Legge, ed Elia per la profezia parlano con Lui! In questo segno Gesù è pienamente glorificato dalla luce divina che in Lui e da Lui si manifesta. La “tentazione” di Pietro è quella di fermare l’evento e il luogo dove si compie, fissarne lo spazio e i protagonisti – Gesù, Mosè ed Elia , insomma far diventare quel luogo un “santuario”. Il momento più alto dell’evento è la “voce dalla nube” – la voce divina – che proclama: “Questi è il figlio mio, l’amato: in Lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo”. Gesù è l’Eletto di Dio. E’ il Figlio di Dio. Il rapporto con Dio passa tutto attraverso di Lui: “Ascoltatelo”! In Gesù Dio si consegna alla terra, alla storia umana, a noi, alla nostra povertà, alla nostra condizione di peccatori, alla nostra carne, alla nostra paura, alla nostra morte… La piena comunione con Dio non avviene perché l’uomo si innalza fino a Lui, ma perché, in Gesù, Dio si abbassa e scende fino a noi in pienezza. La storia di Dio diventa la nostra storia e la nostra storia, con tutte le sue ferite, diventa la storia di Dio. La fede annuncia e dona l’amore di Dio fino alla Croce di Gesù. La religione chiede la potenza sovrumana di Dio. La fede annuncia il suo amore per l’umanità che lo tradisce e lo mette in croce.

Preghiamo

preghiamo per Mariella

4 pensieri su “sabato 7 aprile

  1. sr Rita

    ” Signore, è bello per noi stare qui”. Una esperienza così la vivono gli innamorati che non vorrebbero più separarsi l’un dall’altro o dai luoghi in cui avviene una comunione intensa. I tre discepoli hanno visto quello che di solito sfugge allo sguardo umano. Si è aperta una fessura sull’infinito e ne sono beati. poi scenderanno a valle, avranno ancora la fatica di accettare questo Maestro che parla di croce, di morte…Ma quello che hanno sperimentato e visto li terrà in cammino fino alla fine della loro vita.

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  2. Pinuccia

    Gesù si avvicinò e li toccó, anche quando abbiamo paura e ci mettiamo con la faccia a terra Dio si abbassa fino a noi, ci tocca e ci parla. Donaci orecchie, occhi e cuore Signore specialmente quando, durante il cammino, ci buttiamo a terra!.
    Se tu ci guidi non ci perderemo!

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  3. Elena

    Immagino, desidero la vicinanza di Gesù, questo Gesù ricercato da molti, ma che appare in tutta la sua luce e la sua pienezza solo in alcuni istanti, per preannunciarci una bellezza infinita che è e sarà per sempre comunione con Dio e con coloro che amiamo. Così sia…. ma permettici di sentire ancora tanta gioia quando ti incontriamo così, nell’attesa di un per sempre!
    Per Mariella, per le vittime di ogni conflitto, per la pace in Siria, per chi chiede pace e opera perché ci sia….questa la preghiera odierna.

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  4. sr Alida

    Dio ci porta con Sè ,in alto ,per abbassarsi fino a noie avvolgerci della Sua luce. …Per dirci che nel Figlio ,siamo figli generati ogni mattina ,nonostante la nostra misera umanità che lo tradisce ..Quello che sperimentiamo della Sua presenza sia custodito nel nel nostro cuore con umiltà e gratitudine …La luce del monte si integri nel nostro quotidiano per saperci amati in quel che pensiamo ,diciamo ,facciamo ..Rifaccio mia la preghiera di don Tonino Bello :”Trasportaci dal Tabor della contemplazione alla pianura dell’impegno quotidiano ,e se l’azione inaridirà la nostra vita ,riportaci sulla montagna del silenzio ” Mi unisco alla preghiera per Mariella e alle intenzioni di oggi e per l’umanità sofferente ..

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