sabato 4 novembre

di | 3 Novembre 2017

lettera ai romaniRm 2,1-11                                                               

1Perciò chiunque tu sia, o uomo che giudichi, non hai alcun motivo di scusa perché, mentre giudichi l’altro, condanni te stesso; tu che giudichi, infatti, fai le medesime cose. 2Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio contro quelli che commettono tali cose è secondo verità. 3Tu che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, pensi forse di sfuggire al giudizio di Dio? 4O disprezzi la ricchezza della sua bontà, della sua clemenza e della sua magnanimità, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione? 5Tu, però, con il tuo cuore duro e ostinato, accumuli collera su di te per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, 6che renderà a ciascuno secondo le sue opere: 7la vita eterna a coloro che, perseverando nelle opere di bene, cercano gloria, onore, incorruttibilità; 8ira e sdegno contro coloro che, per ribellione, disobbediscono alla verità e obbediscono all’ingiustizia. 9Tribolazione e angoscia su ogni uomo che opera il male, sul Giudeo, prima, come sul Greco; 10gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo, prima, come per il Greco: 11Dio infatti non fa preferenza di persone.

Commento

Dopo la drammatica pagina in cui Paolo mostra il male del mondo e l’abbandono da parte di Dio dell’uomo peccatore, Paolo inizia a raccontare e ad affrontare di quel mondo che gli appartiene che è il giudaismo. Questo mondo religioso ritiene di avere tra le mani la salvezza data dalla promessa di Dio e dalla legge di Mosè. Proprio a causa di questi due elementi il popolo ebreo ed in particolare i farisei pensano di essere nel giusto, nella verità e di conseguenza essi si permettono di giudicare il mondo pagano che sembra essere immerso nel peccato. Tra l’altro Paolo si sente pienamente appartenente al popolo dell’alleanza, il giudaismo è la sua casa, la sua vita, quindi queste parole e questa presa di distanza  di Paolo da questo mondo stupiscono ancora di più. Ma è proprio la legge che condanna, perché colui che giudica alla fine fa le medesime cose. Anche per il fariseo osservante della legge quindi l’ira di Dio incombe, come giudizio sulle sue opere. Il  valore della Legge sta nel rivelare la giustizia di Dio e quindi muovere il cuore dell’uomo verso la conversione. Ma se l’ebreo si fa giudice in nome della Legge accumula su di sé il “giusto giudizio di Dio che renderà a ciascuno secondo le sue opere”. La Legge infatti svela la condizione del peccatore, ma in sé non lo assolve, Dio solo infatti assolve il peccatore. Siccome quindi anche il pagano, pur non avendo la Legge, ha una coscienza morale, per lui come per l’ebreo c’è un giudizio divino di “tribolazione e angoscia”, o al contrario un giudizio di “gloria, onore e pace”. Ma tutto questo è “per il Giudeo, prima, come per il Greco”. Quindi non vi è più elezione per merito o salvezza che nasce dall’osservanza della legge che alla fine può permettersi di giudicare il mondo. Paolo in questo modo scardina la tradizione ebraica.

Preghiamo

Preghiamo per Daniele e Roberto

3 pensieri su “sabato 4 novembre

  1. sr Alida

    Riconoscere che la bontà di Dio ci spinge a conversione…e il bene procura pace e gioia
    Ci aiuti il Signore a non lasciare che si perda questo dono …e indirizzi menti e cuori…Prego con voi per Daniele e Roberto

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  2. Sr rita

    Giudicare gli tribunal quando si commettono gli stessi errori…fa parte della nostra insensatezza. Preghiamo perché impariamo la sapienza .

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  3. . Elena

    “Dio infatti non fa preferenze di persone”. A ognuno vengono date opportunità di conoscenza, verità, redenzione, chiunque noi siamo, qualunque sia la provenienza o la cultura. La giustizia è per tutti, così come la misericordia ed il perdono, sono per tutti, dono e grazia!
    Dacci il dono della giusta parola, non giudicante, ma veritiera e onesta! E quell’umiltà che ci permetta di riconiscerci piccoli, fragili, peccatori prima degli altri! Prima di quelli contro cui puntiamo il dito!
    Prego per le intenzioni di ciascuno e ricordo mio fratello Giancarlo, la tenerezza del Padre accarezzi il suo cuore!

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