sabato 3 agosto

di | 2 Agosto 2019

Gc 1,12-15

12 Beato l’uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata la prova riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano. 13 Nessuno, quando è tentato, dica: Sono tentato da Dio; perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male. 14 Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce; 15 poi la concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand’é consumato, produce la morte.

Commento

Dopo le parole sui poveri ecco che Giacomo ritorna a parlare della vita cristiana intesa come capacità di perseveranza nel momento della prova. Possiamo dire che esiste la beatitudine dei resistenti, cioè dei fedeli alla parola nel momento della prova. Ricordiamo che nelle beatitudine esiste il: beati i perseguitati per il regno dei cieli. Teniamo presente che per chi resiste nella prova vi è la ricompensa finale, la corona della vita, cioè la pienezza della vita. Certamente la durezza di vita delle prime comunità cristiane esigeva una grande forza morale e il costante richiamo alla speranza che fondava e sorreggeva le scelte. Qui, però, emerge anche un’obiezione che le persone nella prova spesso riprendono anche oggi: “Ma se Dio è Padre, perché permette che succeda questo? Perché non impedisce che avvengano certi mali? Perché ci mette alla prova in modo così duro? E’ un Dio buono o un Dio severo e intransigente?”. Chi è nella sofferenza  spesso fa fatica a sentire la vicinanza di Dio e a capire il suo progetto di salvezza nelle vicende della vita. La tentazione di ribellarsi o di giustificare la propria fragilità è sempre in agguato per tutti. Giacomo risponde a queste obiezioni dei cristiani di ogni tempo sottolineando che non è Dio che tenta l’uomo, ma è la vita stessa che ha il suo bene e il suo male; è l’uomo che porta dentro di sé il male, che è spesso schiavo delle sue passioni o prigioniero di false illusioni.

Preghiamo

Preghiamo per don Edoardo che ci ha lasciato.

 

2 pensieri su “sabato 3 agosto

  1. sr Alida

    Perseverare ,può essere abbastanza facile ,se si sta bene ,ma quando in una famiglia ,oltre alla salute precaria dei componenti ,vi sono dipendenze ,o dove ci sono malattie che si protraggono nel tempo …Anche se non penso che vengano da Dio ,il PERCHE’ risuona dentro me ,come nelle più grosse disgrazie ….che spesso dipendono dall’uomo ..dalla libertà dataci da Dio che l’uomo usa male …Prego perchè chi si trova così perseveri nella fede ,in particolare per Monica ,per la mia zia Rosina che ci sta lasciando ,per i suoi figli e familiari .

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