sabato 27 giugno

di | 26 Giugno 2020

At 7,1-16                                                                                                             Disse allora il sommo sacerdote: «Le cose stanno proprio così?». 2 Stefano rispose: «Fratelli e padri, ascoltate: il Dio della gloria apparve al nostro padre Abramo quando era in Mesopotamia, prima che si stabilisse in Carran, 3 e gli disse: Esci dalla tua terra e dalla tua gente e vieni nella terra che io ti indicherò. 4 Allora, uscito dalla terra dei Caldei, si stabilì in Carran; di là, dopo la morte di suo padre, Dio lo fece emigrare in questa terra dove voi ora abitate. 5 In essa non gli diede alcuna proprietà, neppure quanto l’orma di un piede e, sebbene non avesse figli, promise di darla in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui. 6 Poi Dio parlò così: La sua discendenza vivrà da straniera in terra altrui, tenuta in schiavitù e oppressione per quattrocento anni. 7 Ma la nazione di cui saranno schiavi, io la giudicherò – disse Dio – e dopo ciò usciranno e mi adoreranno in questo luogo. 8 E gli diede l’alleanza della circoncisione. E così Abramo generò Isacco e lo circoncise l’ottavo giorno e Isacco generò Giacobbe e Giacobbe i dodici patriarchi. 9 Ma i patriarchi, gelosi di Giuseppe, lo vendettero perché fosse condotto in Egitto. Dio però era con lui 10 e lo liberò da tutte le sue tribolazioni e gli diede grazia e sapienza davanti al faraone, re d’Egitto, il quale lo nominò governatore dell’Egitto e di tutta la sua casa. 11 Su tutto l’Egitto e su Canaan vennero carestia e grande tribolazione e i nostri padri non trovavano da mangiare. 12 Giacobbe, avendo udito che in Egitto c’era del cibo, vi inviò i nostri padri una prima volta; 13 la seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e così fu nota al faraone la stirpe di Giuseppe. 14 Giuseppe allora mandò a chiamare suo padre Giacobbe e tutta la sua parentela, in tutto settantacinque persone. 15 Giacobbe discese in Egitto. Egli morì, come anche i nostri padri; 16 essi furono trasportati in Sichem e deposti nel sepolcro che Abramo aveva acquistato, pagando in denaro, dai figli di Emor, a Sichem.

Commento

Stefano è arrestato e inizia il suo processo. Dopo quello di Gesù questo è il primo processo fatto ad un cristiano. Luca costruisce le modalità e i contenuti di tale processo seguendo l’esempio di quello di Gesù. Stefano imita Gesù nelle azioni, nelle parole e nel suo martirio. Stefano è alter christus, altro Cristo. La domanda del sommo sacerdote riguarda il fatto se Stefano ha in qualche modo parlato contro Mosè. Quasi un attacco alla persone Mosè e una condanna del suo operato. In realtà Stefano prende questa domanda per dimostrare che è vero il contrario. Nel suo lungo discorso egli vuole dimostrare che il popolo di Israele, non ha mai avuto un luogo stabile dove adorare Dio e quando ha avuto il tempio di Gerusalemme lo stesso popolo e i suoi capi hanno sempre frainteso il significato del tempio e del suo culto. Stefano sembra dichiarare che Israele è un popolo del deserto, sempre in cammino, mai arrivato, un popolo sempre in attesa e in ricerca di Dio e del suo messia. Tale percorso di ricerca, dice Stefano, si conclude in Gesù. Ma questo i sacerdoti non possono accettarlo. E quindi decidono la condanna di Stefano, come avevano deciso la condanna di Gesù. Noi siamo popolo in cammino, mai arrivato alla conoscenza piena. È in Gesù che troviamo il compimento del nostro cammino.

Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che stanno facendo la maturità.

3 pensieri su “sabato 27 giugno

  1. Pinuccia

    “Le cose stanno proprio così?” Anche io mi pongo questa domanda, ma chiedo al Signore un cuore aperto, in ascolto affinché la sua parola possa dare luce al mio cammino.
    Preghiamo per coloro che stanno facendo la maturità e per tutti coloro che stanno facendo un cammino faticoso ed incerto in cerca della maturità interiore.

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  2. Elena

    Prego con voi. La maturità nella vita si coglie dalle scelte, dalla responsabilità assunta, dal senso che viene dato ad ogni cosa.
    Prego per i giovani maturandi a scuola, per Valeria, per quanti cercano di crescere con convinzione, tenacia, forza e saggezza. E per quanti non riescono a maturare nonostante l’età e l’attraversamento della vita.

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  3. sr Alida

    Deserto ,cammino ,ricerca ,che incontrare Cristo negli avvenimenti e nelle persone e nel nostro cuore sia alimentato da queste tre parole che non si è mai finito di vivere …prego con voi per l’intenzione qui espressa

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