sabato 23 maggio

di | 22 Maggio 2015

 Giovanni 21,20-25

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?». Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Commento

Se ieri abbiamo visto come il verbo caratteristico di Pietro per dire il suo essere amico del Signore è seguire,  oggi possiamo dire che il verbo che caratterizza l’altro discepolo, quello che Gesù amava, cioè Giovanni è : Rimanere. Ecco l’altra anima della chiamata e della sequela di Gesù. Rimanere. Mi sembra che Pietro avesse in qualche modo capito che la vicenda di Giovanni, altro grande apostolo, si sarebbe sviluppata nel tempo in un modo diverso dalla sua. Se Pietro deve seguire Gesù  nella vicenda della Pasqua, Giovanni deve rimanere, tanto è vero che rimane fin sotto la croce.  Questo rimanere descrive un elemento di continuità, di perennità, di stabilità, un segno della “vita eterna”, cioè della partecipazione alla vita stessa di Dio, ed è significato da questo “rimanere” attribuito in modo privilegiato al discepolo amato, ma evidentemente donato ad ognuno che il Signore chiami a Sé. Seguire e rimanere ecco le due anime della vita cristiana. Pietro e Giovanni . Dobbiamo sicuramente ringraziare il Signore per questa bellissima esperienza che abbiamo fatto insieme di commentare e pregare nel tempo pasquale, fino alla pentecoste, il vangelo di Giovanni. Vangelo della contemplazione della parola fatta carne, fino alla gloria in croce. La pentecoste è l’ultimo avvenimento del tempo pasquale. È la pienezza della vita nello spirito di Dio che ci chiede di rimanere, di seguire e di andare. Accogliamo con gioia questo dono unico e meraviglioso che è lo Spirito Santo.

Preghiamo

Oggi è un giorno bellissimo: viene beatificato il vescovo Romero, ucciso mentre celebrava la messa a San Salvador. Era un grande difensore dei poveri e della giustizia del vangelo.

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3 pensieri su “sabato 23 maggio

  1. suor Rita

    ” E di lui che sarà?”. Succede anche a noi di chiedere al Signore, o di chiedere a noi stessi, che cosa sarà dei nostri cari, di un fratello/sorella di comunità, di un collega di lavoro… Forse questa domanda è segno dell’amore che ci lega a quella persona; oppure è un sintomo di gelosia…Quando facciamo troppi confronti orizzontali con gli altri può succedere che ci prenda la paura che gli altri “rimangano” mentre a noi è chiesto di partire, di andare verso …non sappiamo dove. Gesù dice a Pietro” seguimi”. Questo è il compito bello e complesso che abbiamo da svolgere per tutta la vita. Andare dietro a Gesù che è Maestro, Guida, Verità, consolazione. Accogliamo lo Spirito del Signore Risorto il quale ci rivelerà dove andare, strada facendo.

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  2. Elena

    Mi piace la tenerezza paterna di Pietro verso Giovanni, quel suo preoccuparsi per questo giovane discepolo innamorato di Gesù e sempre a Lui vicino.
    Rimanere…. sì, a Giovanni è dato di rimanere…
    Penso alle persone che partono e a quelle che rimangono, nel lungo viaggio della vita spesa con e per amore. A ciascuno viene chiesto qualcosa, nel segreto del cuore…
    Il rimanere implica scelte a volte difficilissime, implica l’accompagnare in un contesto che appare statico le persone che si amano, implica maturità e ponderatezza, implica la pazienza e la fedeltà.
    A ciascuno, Gesù, hai riservato il viaggiare o il rimanere, ma ci chiedi innanzitutto di essere tuoi testimoni, ciascuno secondo la propria natura, ciascuno secondo la tua volontà!
    Sono felice del riconoscimento del martirio del vescovo Romero e prego per tutte le persone che hanno dato la vita scegliendo di partire o di rimanere nella fede, fino alla fine.
    Vorrei ricordare nella preghiera con voi, anche papà Giulio, che è tanto stanco e avvilito dalle vicende della sua lunga vita….
    Buona giornata a tutti!
    Elena

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    1. laura

      Veramente comoiventi le parole di Pietro.. Anche noi spesso ci preoccupiamo per gli altri, forse con la pretesa di sapere cosa’ li aspettera’ senza confidare nel Signore affidandili alla so volinta’ ed al Suo Amore..Sono anch’ io felice per la beatificazione di Romero..e’ stato, nella mia turbolenta gioventu ‘ un mito, ascoltavo dalle audiocassette le sue tuonant e corag

      giosei parole .Quanti sogni, molti dei quali
      Ancora nel segreto cassetto del cuore.Preghiamo perche’ continuio ad esserci profeti coraggiosi !
      ancira n
      el
      cassetto del cuore

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