sabato 23 maggio

di | 23 Maggio 2020

Sabato 23 maggio ’20 – Lc 23,44-49      

44Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, 45perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. 46Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò. 47Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». 48Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. 49Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

Commento

E dopo questo lungo cammino insieme a Gesù che sale al calvario ecco il momento del morire con le sue ultime parole che sono una citazione del Salmo 21: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito” e vanno messe insieme a quelle che abbiamo meditato prima: “Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Una di queste espressioni si rivolge a Dio ed esprime il rapporto di Gesù con il Padre; l’altra si rivolge agli uomini ed esprime l’atteggiamento di Gesù nei confronti degli uomini. L’atteggiamento di Gesù nella Passione si può allora riassumere in queste due direzioni: nei confronti degli uomini, il perdono; nei confronti di Dio, la fiducia e l’abbandono totale. Proprio perché Gesù affida la sua vita a Dio, diventa capace di perdonare gli altri. La fiducia nei confronti di Dio ci rende capaci di amare i fratelli. “Si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio”. Dio è ormai presente. Si eclissa il sole di mezzogiorno, si squarcia il velo del tempio, c’è un grido: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito, la mia vita”. Gesù vive la morte da Figlio, come ritorno al Padre. Sdrammatizza la morte che diventa l’atto di nascita; la nascita è il ritorno nel grembo del Padre. E così dicendo, “spirò”: che non vuol dire “morì”, ma “soffiò”, soffiò la sua vita su tutti noi; ha dato la sua vita da Figlio e di Figlio per tutti noi.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i nostri amici e parenti malati

2 pensieri su “sabato 23 maggio

  1. sr rita

    …soffiò”, soffiò la sua vita su tutti noi; ha dato la sua vita da Figlio e di Figlio per tutti noi.
    Molto bello questo commento. Morire, soffiare la vita, come quando fummo creati. Guardando Gesù che “soffia” la vita impariamo a darne un poco ogni giorno nell’amore che si pone a servizio.

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  2. srAlida

    In questo tratto ci sono tre parole che ni risuonano dentro affidare consegnare ,spirò ,e bello si quest’ultimo termine espresso così .Sapendo che Gesù da cosi la vita per noi sappiamo affidare e consegnare un pochino anche la nostra ,preghiamo per gli amici e parenti malati e per don Egidio

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