
1 Cor. 13,1-7
1 Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. 2 Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. 3 Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente. 4 L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, 5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, 6 non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; 7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.
Commento
Ed ecco l’inno alla carità. Così viene definito questo cantico di Paolo. Forse è uno dei testi più conosciuti del nuovo testamento. Questi sono i primi versetti dell’inno. Paolo utilizza per parlare di amore il termine agape che è l’amore di carità, l’amore di donazione. In mezzo a tutte le discussioni, le varie fazioni in cui era divisa la comunità di Corinto Paolo sottolinea come l’unico strumento che porta comunione è l’amore di carità. Non c’è altra via per vivere la comunione. Questi primi versetti pongono tutta la questione in una maniera radicale: se anche si avessero tutti i doni più grandi, se anche fossi una persona super generosa, ma non ho la carità sono un niente, tutto è nulla. Posso anche avere tanta fede da spostare le montagne ma non ho la carità tutto è vano. E poi Paolo ne descrive alcune qualità di questo amore di carità: paziente, benevolo, senza invidia, senza vanto, non cerca il proprio interesse. Sono tutte qualità che dicono come l’amore di carità è piena donazione. Paolo non adopera mezze misure: emerge con chiarezza la sua teologia pratica che risponde ad una precisa domanda e che interroga qualunque fedele: dove si radica la fede? Su cosa si fonda il proprio donarsi fino a dare la vita? Un uso auto-centrato, e individuale anche dei carismi più preziosi non edifica la comunità e rappresenta un misconoscimento del messaggio evangelico. Serve solo l’amore di carità, di donazione.
Preghiamo
Preghiamo per la pace
Dove si radica la nostra fede? Il donarsi fino a dare la vita? Un uso auto-centrato, e individuale anche dei carismi più preziosi non edifica la comunità e rappresenta un misconoscimento del messaggio evangelico. Serve solo l’amore di carità, di donazione.Questo inno alla carità, lo abbino a una parola dei nostri fondatori :S. Luigi Palazzolo e venerabile madre Teresa Gabrieli “Adopera tutti quei modi che la carità di Cristo ti insegnerà e lo uso a volte come esame di coscienza, Queste espressioni così belle ed ardue non si imparano mai abbastanza insieme alla preghiera per la pace, chiedo dividerle di più. Una preghiera per il nostro capitolo generale che si sta svolgendo.
Che cosa, oltre l’amore, più dell’amore???