sabato 13 giugno

di | 12 Giugno 2020

  atti 2,37-41                           
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». 38 E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». 40 Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». 41 Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.

Commento

Che cosa dobbiamo fare? E immediatamente noi pensiamo a gesti a progetti, a impegni. Siamo fatti così. Mi sembra invece che nel brano di oggi questo che cosa dobbiamo fare ha un altro significato. La domanda nasce da un’emozione: si sentirono trafiggere il cuore. Mi sembra che questa espressione indica il fatto che la parola di Pietro è arrivata al cuore degli interlocutori che ascoltavano il suo discorso. E questo lasciarsi toccare il cuore ha come reazione quello di un gesto di umiltà, di disponibilità piena ad accogliere la parola di Pietro che è la parola del vangelo. Quindi quel che cosa dobbiamo fare indica non un’azione, un progetto, ma una disponibilità piena a seguire il Signore. Chissà quando riusciremo a capire che è ben più importante essere disponibili alla parola che l’azione a favore della parola. La risposta di Pietro indica una direzione ben precisa: la conversione, il battesimo, lo spirito santo. Qui non stiamo parlando dei gesti sacramentali, ma del percorso stesso di Gesù. Riceve al giordano un battesimo d’acqua da Giovanni il Battista che chiedeva la conversione e subito dopo il battesimo scese lo Spirito sotto forma di colomba. Quindi non un sacramento come rito, ma come percorso di fede, come iniziazione alla fede. Conversione è un mutamento di pensiero, è un cambiamento di vita, è cercare un nuovo punto di riferimento che è la parola  del Signore. È un cammino, non un atto sacramentale, anche se si vede un segno esteriore, il battesimo di circa tremila persone. Ma questo è solo il segno di una parola accolta e di una conversione in atto

Preghiamo

Preghiamo per tutte le religiose.

3 pensieri su “sabato 13 giugno

  1. sr rita

    Che cosa dobbiamo fare? Questo interrogativo nasce dopo aver ascoltato l’annuncio. L’annuncio trafigge il cuore. Il cuore trafitto lascia uscire amore, passione, voglia di identificazione .
    Signore, anche oggi facci ascoltatori e annunciatori del tuo essere vivo tra noi. E saremo in cammino di conversione.

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  2. Elena

    C’è attesa nelle parole :-Cosa dobbiamo fare?-
    C’è volontà di conversione, desiderio di mettersi in cammino nella via indicata da Gesù con la propria vita. E la domanda nasce dal senso di piccolezza, dal sentirsi colpiti nel profondo, con umiltà e con desiderio di vita, quella vera… Chiediamoci anche oggi, cosa dobbiamo fare, e lasciamo che lo Spirito ci guidi verso la vita vera.

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  3. sr Alida

    Battesimo ,consacrazione, conversione sono un cuore che cammina …il senso del cammino ci dà giusta proporzione del nostro modo di vedere e crea la disponibilità al Signore del nostro cuore dell nostra persona fragile e forte allo stesso tempo se in ascolto dello Spirito . Grazie per la preghiera per tutte le religiose .

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