sabato 10 agosto

di | 9 Agosto 2019

Gc 2,14-18                                                                                                                              14 Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? 15 Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano 16 e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? 17 Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. 18 Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede.

Commento

Mi sembra evidente della condanna dell’esibizione della fede. Una fede senza opere non salva. E l’opera verso i poveri è la vera opera di misericordia. È così esplicito Giacomo in questo testo che quasi non voglio aggiungere niente. Questo è il fondamento teologico della sua proposta di vita cristiana. L’annuncio è semplice e categorico: La fede, senza le opere, è morta! Da uomo di fede e da buon conoscitore della tradizione cristiana sa che la salvezza è dono gratuito di Dio attraverso Gesù Cristo e che il credente è chiamato ad accogliere questa grazia con la fede. Ma da uomo molto concreto, e come responsabile di una comunità cristiana, è preoccupato di ciò che avviene dopo che una persona ha accolto il dono di Dio con la fede e ha ricevuto il Battesimo. Come si manifesta questa fede? Come si incarna nella vita dei credenti? Giacomo infatti mette a confronto una “fede viva” con una “fede morta”, una fede che si incarna nella vita e la trasforma, con una fede che si ferma solo alle parole e ai riti, alle discussioni teologiche e agli incontri comunitari, ma è senza anima e impatto sulla realtà di ogni giorno. Accogliere il dono di Dio vuol dire cambiare vita, convertirsi, modificare la propria mentalità e le proprie scelte. E la cartina di tornasole di questo cambiamento è sempre il rapporto con i poveri, con chi soffre, con chi è emarginato o in difficoltà.

Preghiamo

Una preghiera per me che da oggi cambio casa. Un grazie a tutti gli amici che mi hanno sostenuto e aiutato. Qui all’Agro finisce una storia affascinante, se ne apre un’altra spero altrettanto affascinante accompagnata dal sorriso di don Roberto

 

3 pensieri su “sabato 10 agosto

  1. Elena

    Preghiamo per don Sandro e per tutti gli amici che stanno lasciando l’Agro. Che il dolore e la fatica di questi tempi non offuschino la bellezza di ciò che si è vissuto con gioia, passione ed energia attraverso il dono di molre esistenze dedicate alle opere e alla misericordia. Cristianesimo e fedi vive in progetti di salvezza e di recupero. Don Roberto continua a sorridere e a insegnarci la tenacia, la pazienza e l’accoglienza. Buon cammino don Sandro! Buon cammino, amici tutti! Il Signore riuscirà a dare un senso anche a tutto questo!

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  2. Sr Rita

    Le parole di San Giacomo sono una bellissima sintesi e concretizzazione di quanto dice o tesso Gesù: Non chi dice Signore Signore entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
    E la volontà del Padre è l’amore.
    A me che sto tronando tra pochi giorni tra la mia gente del Brasile queste parole ricordano di non aver paura di vivere un amore troppo concreto, una fede troppo incarnata, al di fuori delle teorie. Spesso mi infastidiscono le discussioni su: Vale più l’essere che il fare. Ma cosa siamo se non facciamo? L’essere lo si vede e lo si traduce nel fare.
    A Don Sandro e amici che stanno vivendo questo ulteriore “Fare”, fare casa , lasciare la casa che è stata un pezzo di storia di salvezza per loro e per tanti altri, dico nella preghiera e nella gratitudine: abbiate coraggio, siate contenti di FARE ancora un passo concreto di obbedienza alla vita, di amore, di perdono, di confidenza in Dio Padre provvidente che vi abbraccia e vi porta avanti in un altro pezzo di storia che sarà certamente sacra.

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  3. sr Alida

    Una fede che abbia un ‘ anima ed abbia impatto con la realtà di ogni giorno ,un’unità tra preghiera e vita . In questo giorno chi più di te ,don Sandro e i tuoi amici ,vive questo ? Mi ripeterei nei commenti e quindi condivido quanto a te ,don e ai tuoi dedicato in essi ,e con gratitudine e affetto volentieri prego per te per voi ,che il Signore con don Roberto benedica il nuovo cammino ,la nuova casa ,la vostra vita ,che ha un bagaglio di esperienze vissute da rendere ancor più valore a questo nuovo passo. arricchire il nuovo cammino .

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