risalgo

di | 15 Settembre 2021

Risalgo l’orto con calma. Siamo alla fine della stagione. Namas lo risaliva tutti i giorni. Sempre con i suoi movimenti tranquilli e sereni. Io mi agito un po’ di più, risalgo, ritorno,  risalgo ancora e poi ho tra le mani il cellulare. come si dice lo uso per lavoro e non per divertimento. Namas risaliva e camminava per i suoi giardini. questi giardini ricordano un paradiso perduto, forse il paradiso terrestre, l’eden, quello che stava tra  4 grandi fiumi:  Eufrate, Pison, Ghigon, Tigri; così ci dice il testo sacro. Namas camminava lì in quel paradiso, conosceva animali, piante, gli astri del cielo. Conosceva chi era simile a lui. Lui era immagine del Dio vivente. Camminava risalendo il paradiso. Io cammino e risalgo il mio giardino. il mio orto non ha 4 fiumi che lo circondano, infatti siamo come affaticati per la mancanza di acqua. Ci sono tutte le foglie delle piante che sembrano lasciarsi cadere per la mancanza d’acqua. namas, quello della cascina risaliva l’orto. Lui aveva risolto il problema dell’acqua con dei fossi che circondavano l’orto. Si apriva la chiusa e entrava acqua per tutto l’orto. Era ben bagnato. le foglie non si lasciavano andare in basso per la mancanza di acqua, stavano belle diritte. Risalgo l’orto e sogno un paradiso terrestre. Risalgo l’orto e ricordo l’orto ben bagnato della cascina. Risalgo l’orto e mi prende la nostalgia. Non sono il tipo che rifiuta un piatto a tavola. ho dovuto farlo per necessità. una necessità vera, reale. eppure un pò fa male. e allora risalgo l’orto. Nemmeno Namas lo faceva, nemmeno nel paradiso succedeva. Eppure oggi mi ritrovato a doverlo fare e mi si stringe il nodo alla gola. un posto a tavola negato. Namas risaliva l’orto e sorrideva, namas camminava nel paradiso terrestre tra i 4 grandi fiumi e sorrideva. Io risalgo il mio orto e mi prende un groppo alla gola. Perché non so camminare con serenità? Perché mi toccano giorni amari? Perché? Risalgo l’orto, mi viene incontro il gatto faraone. Anche lui ha conosciuto la cascina di Namas. Ultimo arrivato di una lunga schiera di gatti. Lui abbandonato perché dava fastidio in casa, così ci disse il suo primo padrone. Quel giorno c’era anche il Walter ci siamo guardati  un attimo e abbiamo deciso che poteva starci anche lui nella cascina. Ed è rimasto. Lui aveva il privilegio di poter entrare in casa. Mi viene incontro il gatto faraone e nel venire incontro sembra che senta anche lui un po’ di nostalgia per quell’orto ben bagnato, per quella cascina dove andava e veniva come voleva. Ed invece mi sbaglio lui risale l’orto felice e sereno. Sono io che rimangono un po’ con il nodo alla gola e con una domanda: trovero acqua per il nostro orto? Trovero vita e passione per il nostro orto?

2 pensieri su “risalgo

  1. Elena

    Bocconi amari, fra le piante dell’orto senz’acqua…E qualche pietra di troppo che intralcia il cammino.. Un orto complesso quello nel quale ti muovi tu. Ma ogni orto, prima di essere tale, era un terreno che richiedeva fatica e sudore, acqua e cure… Ci vuole tanta pazienza per poterci camminare attraverso senza inciampare, senza cadere, per poterne assaporare i frutti maturi. Che a volte non arrivano….ma il più delle volte sì!

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