
Visto che poi probabilmente per qualche giorno sospendo la scrittura (qualcuno può anche dire meno male) rimarco e riprendo della montagna. Si arriva alla base del sentiero e si sciolgono i nodi. Ognuno riprende libero il suo cammino. Il nodo in montagna, in arrampicata salva, in pianura è un intoppo alla camminata. Eppure il nodo sembra necessario per la sopravvivenza quando si arrampica. A meno che uno decide di andare da solo in libera. Ma questa faccenda del nodo che è importante, utile, se non necessario in arrampicata e che diventa invece un peso per la pianura mi ha fatto come pensare ad una piccola cosa. Forse esiste un nodo che rimane buona cosa sia in arrampicata che in pianura. Forse è il nodo di un’alleanza che ha il gusto del definitivo. È il nodo della buona e della cattiva sorte, è il nodo di chi ammalato rimane legato a chi lo cura, è il nodo dell’amicizia vera che lega in alleanza buona le persone. Simone Weil dice: un nodo che non lega. Ecco dove sta l’arte di saper usare un nodo che ha il gusto dell’alleanza vera. Ci sentiamo legati, ma non ti lego a me e tu non mi leghi a te. È un nodo che scorre e lascia scorrere è un’alleanza che non imprigiona. Questo è l’unico nodo che conosco e che si può portare in arrampicata e in pianura. Il nodo che stabilisce alleanze vere. Quanti nodi devo imparare a sciogliere nella mia vita. sia quando sono in montagna sia quanto sono in pianura. Un nodo che non lega. Un nodo che è alleanza tra pari
Grazie don per questa riflessione.. il nodo apre riflessioni infinite… il nodo è legame.. la preghiera è nodo e legame!!!!!! e noi saremo con te anche in questi giorni in cui non scriverai!!!!!
Ho pensato che quando vado in montagna il momento più difficile per me è la discesa gli alpinisti degli 8000 si perdono o incontrano il maggior pericolo quando ritornano, addirittura se non sbaglio la maggioranza degli incidenti anche mortali sono nella fase di discesa quando sali se prendi le misure e con un passo costante vai in sintonia con il respiro ad un ritmo quasi musicale è più consapevole, nel buddismo meditare ha un significato diverso dal nostro si pronuncia “gom” e vuole dire prendere l’abitudine a… Nel percorso della vita in salita si è obbligati a prendere consapevolezza e l’abitudine ai nostri limiti altrimenti sei fermo non ti muovi più in discesa la tentazione di dimenticare i NS. Limiti è dietro l’angolo ci sembra che il passo sia più facile togliamo i freni perdiamo consapevolezza ci prende una postura di indifferenza è quello che ci sta succedendo ora ai cosiddetti occidentali ci stiamo abituando al male che ci circonda a quelli che sono in salita e non riescono più a muoversi perché pieni di piaghe ai piedi e gli hanno tolto alche le scarpe per camminare pensiamo che alla fine non ci riguarda anzi cerchiamo di approfittare per creare nodi che decideremo noi quando sciogliere inciamperemo nella nostra disumanità e una cosa è cadere in salita e un’altra è cadere in discesa ma a noi non interessa più tanto è facile scendere
Ciao Don buone vacanze di penna Dio ti benedica