C’è come una regola nel dono, che è quella che prevede un non ritorno del dono offerto. Dono e non mi torna indietro niente. La voglio dire in un altro modo. Quando dono, libero l’oggetto donato, il tempo donato, da una questione che è la questione dell’occidente e che ha fatto passare il dono come questione marginale, da gesto di carità, ma che non modifica l’economia e la vita. Quando dono, libero l’oggetto donato dalla forza contrattuale. Un dono deve necessariamente svincolare la mia vita e la vita dell’altro dall’idea che esiste un contratto che vincola i due a restituire il dono. Donare significa liberare l’altro dall’obbligo contrattuale di restituire, di ricambiare. Il dono è ciò che circola tra donatore e ricevente. Quando dono, dono e basta, non aggiungo altro, nemmeno quella velata protesta che dice però ho fatto tanto per te. Ecco perché noi abbiamo relegato il dono alla pietà, al buonismo. Arriva santa Lucia e Natale e diventiamo buoni e facciamo regali. Per la verità vincoliamo al contratto anche questo dono. Infatti diciamo che se lo meriti ricevi il dono, se non lo meriti non ti arriva niente al massimo il carbone. Da piccolo non ricevevo mai il dono che chiedevo, addirittura vedevo che il dono che ricevevo era quello che aveva ricevuto mio cugino più grande l’anno prima e che passava a me, magari sistemato come nuovo da mio papà. Sono arrivato presto alla conclusione non che la questione vera era che in casa non c’erano i soldi e quindi non ci potevamo permettere regali nuovi, ma che non meritavo il dono chiesto; questa idea del merito me la sono portata dietro fino a quando sono diventato grande. io non mi meritavo mai niente. Ma l’occidente con la sua teoria del contratto, del libero scambio, della meritocrazia non ha fatto altro che relegare il dono in quell’angolo di bontà che si tira fuori in certe occasioni. Credo che se reimpariamo a rimettere al centro il dono e non il contratto possiamo fare un operazione profonda. Quando c’è di mezzo un’eredità con il contratto notarile si crea un legame tra le parti di tipo burocratico, legale. Quando c’è di mezzo un dono in una eredità si può – se le parti non approfittano del gioco – costruire un legame simbolico tra le due parti. E questo legame simbolico è l’amicizia. ecco dove sta la forza del dono