profezia muta

di | 2 Gennaio 2022

In questi scritti faccio fatica a seguire le indicazioni degli amici che mi chiedono di parlare di argomenti specifici. Vado per istinto, per intuizioni che nascono dalla vita quotidiana. E niente di più. Queste parole non hanno la pretesa di essere trattati su argomenti. Nascono nel momento in cui li scrivo e muoiono subito dopo. Ma l’argomento che un amico mi ha suggerito è intrigante, affascinante, pericoloso. Un amico mi ha chiesto di scrivere parole sulla profezia. Un tema intrigante perché la profezia guarda dentro la storia, ragiona sulla storia e rilancia il futuro. Per chi è credente rilancia il futuro con lo stesso sguardo e le stesse parole di Dio. Affascinante perchè sempre mi hanno affascinato i profeti della bibbia, i profeti dei nostri giorni. Pericoloso parlare di profezia almeno per due motivi. Il primo è quello di pensare che scrivendo due parole su questo argomento io possa sentirmi profeta. Tranquilli attingo alla profezia, ma non sono profeta. La seconda questione è che bisogna capire bene chi è il profeta. Non è colui che predice il futuro; è colui invece che legge la storia con gli occhi di Dio e qui la faccenda si complica. Perché per leggere la storia con gli occhi di Dio devo essere dentro il mondo di Dio. Potevo scrivere semplicemente non sono profeta. Punto e basta. Ma voglio scrivere sulla profezia, attingendo dai profeti. Ho letto almeno due romanzi sui profeti. Il primo, il più famoso il profeta muto di Roth. Il mutismo del profeta è dato dal fatto che meglio la Siberia silenziosa scelta dal protagonista del romanzo che la rivoluzione idealista, ma che non cambia nulla, se non che prepara ancora nuove persone a guidare un mondo vecchio uguale a prima. Meglio il silenzio che questa farsa. Il secondo romanzo di cui non ricordo il titolo parla ancora di un profeta muto. È in atto l’assedio di Gerusalemme e la gente chiede al profeta una parola. Lui dice che parlerà solo quando Dio rivolgerà al profeta una parola. La gente insiste e lui alla fine parlerà, ma non sarà la parola di Dio e sarà la rovina della città. Ecco, la prima parola sulla profezia è il silenzio. Forse per non cadere nelle illusioni delle parole e della storia. Forse per non dire parole che non sono di Dio. Forse per ascoltare il mondo e gli uomini. Una chiesa silenziosa che non rivendica nulla, che ascolta il mondo e gli uomini, che torna ad ascoltare Dio e non le sue stesse parole. Una chiesa profezia del silenzio che ascolta. Una chiesa profezia del silenzio contemplativo delle parole di Dio.

2 pensieri su “profezia muta

  1. Giorgio

    David Maria Turoldo diceva che profeta non è chi prevede il futuro, ma chi sa leggere il presente…

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