Volevo intitolare queste brevi righe presepio povero. Ma l’ho cambiato con presepio incerto. Per due motivi. Il primo perché ogni presepio deve essere povero, se non è povero non è presepio. Il secondo perché quello che ho visto risponde alla verità della nostra vita: un presepio incerto. E mi spiego. Sono stato a trovare una persona molto anziana, ma ancora brillante. Ha una passione indefessa per i presepi. Non è solo una passione legata alla tradizione. Si tratta di una passione per cui costruire un presepio diventa un atto di preghiera, diventa veramente una contemplazione del mistero del natale. I suoi presepi sono super tradizionali, non rispondono al desiderio di mandare messaggi particolari. L’unico messaggio è il presepio in sé, che annuncia la verità unica del presepio: la nascita di Gesù. Ogni angolo di questi presepi costruiti da questo uomo anziano sono angoli di preghiera; prima di mettere una statuina ci vuole un atto di contemplazione, come i grandi pittori di icone, che prima di ogni tratto, prima di ogni pennellata pregavano davanti alla tavola di legno con lo sfondo d’oro su cui poi venivano impresse immagini e segni angelici. Ecco, questi presepi fatti da quel mio amico anziano rispondono a questa logica: la contemplazione della nascita di Gesù. E allora perché presepio incerto? Perché questo mio amico è molto anziano e fa un po’ di fatica a fare il presepio tutto da solo. E allora si fa aiutare. Ma chi lo aiuta è un semplice povero che il mio amico sceglie tra tanti poveri. Questo tale non fa il presepio per spirito di contemplazione, ma perché sa che ci ricaverà qualcosa. Non sto dicendo che fa tutto per guadagno e per interesse , ma sicuramente lo ritiene uno dei tanti lavori saltuari della sua vita. Mi sono chiesto perché questo uomo anziano non sceglie una persona competente in materia. Ed invece no proprio un povero. Forse questo mio amico anziano è come don Roberto che ha scelto di condividere la vita con i poveri suoi amici; anche quando la malattia lo aveva ormai costretto ad essere aiutato in tutto, non voleva che ci fossero tante persone competenti attorno a lui. cercava amici, magari un pò incomptenti. Tra l’altro tra gli incompetenti c’ero anche e soprattutto io. Un presepio povero fatto da un anziano e da un povero ha di fondo una questione. Quella dell’incertezza della sua realizzazione. Ecco perché presepio incerto. Ma qui parte la mia riflessione. Sono convinto che questo presepio povero, fatto da persone improbabili e incerte è ben più contemplativo di un presepio fatto da artisti navigati. Perché è più contemplativo? Perché se la contemplazione è l’arte di guardare il mondo con gli occhi di Dio, lo sguardo su un mondo povero e incerto è proprio quello di Dio. Che cosa c’era di più improbabile, incerta e povera della notte di natale. Così è nato Gesù, povero, incerto, fragile, tra mani fragili come quelle di Maria e Giuseppe. Ma questa sua debolezza, la debolezza di Gesù, è diventata subito la sua forza. E allora quel presepio povero e incerto che ho visto oggi, fatto da mani povere e incerte è la più fedele delle rappresentazioni del vero natale. Questo presepio fatto da mani incerte è il più contemplativo di tutti i presepi. Grazie amico anziano che sei fedele al tuo presepio fatto da mani povere e incerte.